Pavia, l'investitore "aveva gli occhi sgranati, faceva paura"

Pavia, parla il 19enne che poteva essere la quarta vittima dell’uomo arrestato dopo aver volontariamente investito tre minorenni

I ragazzi erano in viale Venezia, lo straniero respinto dal locale li ha travolti

I ragazzi erano in viale Venezia, lo straniero respinto dal locale li ha travolti

Pavia - "Gli abbiamo chiesto perché l’ha fatto e diceva “io non ho fatto niente“". Enrico, 19 anni, ha rischiato di essere il quarto ferito nell’assurdo episodio per cui domenica la Polstrada ha arrestato, con l’accusa di tentato omicidio, il 30enne marocchino Ayoub Mallouki, residente a Giussago e senza precedenti. "Aveva gli occhi sgranati, faceva abbastanza paura", riferisce ancora il 19enne che, solo grazie a un improvviso balzo, è riuscito a evitare l’impatto che ha invece ferito gravemente una sua coetanea di origini marocchine ma residente a Certosa di Pavia.

La ragazza è sempre ricoverata in Rianimazione al San Matteo, ancora in prognosi riservata. Ieri dall’ospedale le sue condizioni sono state solo definite "stazionarie": i medici non possono sbilanciarsi e attendono di poter valutare come il fisico della giovane reagirà ai gravi traumi subiti nell’impatto e nella caduta a terra. Confermate invece come meno gravi le condizioni degli altri due, minorenni, feriti nello stesso episodio, un’amica 17enne con fratture agli arti inferiori e un ragazzino di soli 14 anni che se l’è cavata solo con lievi contusioni.

Il gruppetto di giovani era in viale Venezia, nella tarda serata di sabato, fuori dal locale che prende il nome dalla confluenza del Naviglio in Ticino. Ricostruendo quanto accaduto quando erano quasi le 3 e mezza di notte, la polizia ha riferito che il 30enne marocchino fosse stato respinto all’ingresso del locale "in quanto in stato di alterazione dovuta all’alcol". Forse indispettito per l’accaduto, l’uomo avrebbe sfogato la propria rabbia contro i giovani presenti in strada. "Il signore ha lanciato una bottiglia addosso alla ragazza, insultandola – racconta ancora Enrico – Dopo quella scena se n’è andato però. Mentre parlavo con le ragazze sento un motore che accelera, mi giro ed era il tipo che ci stava puntando, con gli abbaglianti accesi. Io all’ultimo momento sono saltato sul cofano, le altre due sono state prese in pieno".

Al successivo test con l’etilometro, l’automobilista è risultato positivo, ma la guida in stato di ebbrezza è l’accusa meno grave perché per la volontarietà dell’investimento è stato arrestato per tentato omicidio. L’udienza di convalida non si è tenuta ieri, come inizialmente ipotizzato, ma è stata fissata per oggi quando l’arrestato, nel frattempo portato in carcere a Torre del Gallo, potrà alla presenza del proprio avvocato rispondere alle domande del magistrato ed esporre la propria versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.