Venne travolta da un camion a Pavia, il sorriso ritrovato di Greta

La giovane investita torna al San Matteo per ringraziare

Greta Riccardi con i medici Giorgio Girelli e Nunzio Del Sorbo

Greta Riccardi con i medici Giorgio Girelli e Nunzio Del Sorbo

Pavia, 15 luglio 2018 - Quel camion fermo all’inizio del lungoticino, le amiche sotto choc e le preoccupazioni per il futuro di una ragazzina che otto mesi fa avevano commosso Pavia. Ieri è stata quella stessa ragazzina a far commuovere tutti. Greta Riccardi, studentessa 15enne, che era stata investita mentre attraversava la strada tenendo per mano la bicicletta, ha voluto dire "grazie" all’équipe operatoria, che dopo il drammatico incidente, ha contribuito a consentirle di ritornare ad avere una vita normale. Accompagnata dalla madre, Lucia Baroni, e da sua sorella Gaia, ha consegnato una targa ai medici che l’hanno presa in cura dopo il drammatico incidente subito.

Era il 17 novembre quando la giovane promessa della ginnastica ritmica italiana, seguita dall’allenatrice Antonella Chiesa della Società Casati Arcore, veniva travolta da un mezzo pesante che, svoltando dal ponte della Libertà, non si accorgeva della presenza della ragazzina che voleva raggiungere il liceo Copernico. Ai soccorritori della Croce verde, accorsi per primi, le condizioni della ragazza erano apparse subito molto gravi. Trasportata d’urgenza al San Matteo veniva immediatamente trasferita in sala operatoria per tentare un lungo e delicatissimo intervento. Prima i chirurghi vascolari Massimo Borri Brunetto e Maurizio Lovotti l’hanno stabilizzata. Poi è toccato ai chirurghi ortopedici Stefano Rossi e Mario Mosconi. Professionisti che ne hanno viste di lesioni alla caviglia, ma quella di Greta era particolarmente seria. L’intervento però è riuscito: la ragazza non era più in pericolo di vita. Uscita nel tardo pomeriggio dalla sala operatoria Greta è stata trasferita al Niguarda di Milano dove è stata sottoposta a sedute e sedute di camera iperbarica, per ricostruire gran parte dei tessuti lacerati delle gambe. Lì è rimasta ricoverata per cinque mesi, durante i quali ha dovuto subire anche diversi interventi ricostruttivi agli arti inferiori, prima di poter affrontare la riabilitazione.

Oggi è ospite del centro tecnico della Federazione di ginnastica ritmica di Desio e sogna di ritornare a calcare, come si deve, i metri quadrati della pedana. "La terapia che funziona più di tutte - spiega convinta la madre di Greta - è l’ambiente della sua disciplina sportiva, è la ginnastica. Per mia figlia non è semplicemente una passione, è qualcosa di più». Greta è una ragazza speciale, determinata, caparbia che ha scommesso sul suo futuro, consapevole di potercela fare. La targa che mamma e figlia hanno consegnato ieri nelle mani del presidente del San Matteo Giorgio Girelli e del direttore generale Nunzio De Sorbo, è un grande segno di gratitudine. Esprimere «quella gratitudine - racconta ancora Lucia Baroni - a Greta serve tanto". Ma è un grazie che serve anche al San Matteo, per continuare a fare bene il proprio mestiere.