Indagine partita dopo le violenze all’asilo di Varzi

L’indagine che ha portato ieri all’arresto ai domiciliari del sindaco di Zavattarello si è sviluppata da una precedente attività investigativa sempre della Guardia di finanza di Pavia, su maltrattamenti in un altro asilo nido, nella vicina Varzi. Era infatti sempre il marzo del 2019, lo stesso periodo della perquisizione in Comune a Zavattarello per la nomina del direttore della Rsa, quando sempre le Fiamme gialle vogheresi avevano arrestato la titolare del nido di Varzi e indagato due maestre, documentando i maltrattamenti fisici e anche abusi psicologici installando telecamere nascoste nel corso delle indagini. Quella vicenda giudiziaria si è già chiusa, con le due maestre che avevano scelto di essere giudicate con rito abbreviato ed erano state condannate rispettivamente a un anno, cinque mesi e 10 giorni la prima, a un anno, sei mesi e 20 giorni la seconda, con il versamento provvisionale di mille euro per le cinque parti civili costituite. A differenza delle due collaboratrici, l’allora titolare dell’asilo nido aveva preso la strada del patteggiamento, concordato con l’accusa ma inizialmente negato da un primo Gup, accettato invece da un secondo giudice subentrato nel procedimento, concluso così nel settembre 2020 col patteggiamento a due anni, con sospensione condizionale della pena. Quell’asilo nido di Varzi ovviamente era stato chiuso, ma ora emerge che uno sviluppo di quelle indagini aveva intercettato i contatti tra la stessa gestione e il sindaco di Zavattarello, per approdare all’affidamento della nuova struttura anche se per un periodo di pochi mesi, dal marzo al luglio del 2019. Proprio i maltrattamenti al nido di Varzi avevano così fatto emergere quelle che vengono contestate come irregolarità nell’espletamento delle procedure per l’affidamento della gestione del nuovo asilo nido di Zavattarello.

S.Z.