Inchiesta sui vini Terre d’Oltrepo I soci pretendono un’assemblea

Dopo i sei avvisi di garanzia e i nuovi interrogatori depositate le firme per un’assise straordinaria

Migration

Un’assemblea straordinaria dei soci (oltre 600) per fare il punto della situazione dopo l’ultima, in ordine di tempo, inchiesta giudiziaria, ancora in corso, che coinvolge il colosso Terre d’Oltrepo. La richiesta è stata depositata ieri e sottoscritta da oltre il 10% - limite minimo previsto dallo statuto - dei soci: "Siamo ben oltre" dicono i promotori. L’iniziativa è stata avviata dai tre consiglieri di minoranza, Elia Tarantini, Gianfranco Delmonte e Sara Bellinzona, eletti dopo il rinnovo del Consiglio di amministrazione avvenuto il novembre scorso. Il Cda presieduto da Andrea Giorgi è tornato a riunirsi proprio ieri ed ora si attende la data dell’assemblea straordinaria, eventualità questa, peraltro, evidenziata dal presidente di Terre d’Oltrepo nella lettera inviata ai soci nei giorni scorsi, in cui si ribadiva la correttezza dell’operato della cantina e dei suoi tecnici, facendo altresì rilevare l’enorme danno mediatico seguito all’accertamento ed aggiungendo: "L’accusa, se dimostrata, vale una multa di 1032 euro".

Un socio ed ex consigliere, Emilio Bosini, peraltro, ha subito replicato chiedendo le immediate dimissioni di presidente e consiglieri. I timori riguardano anche le possibili ripercussioni negative su un mercato già debole, per l’intero settore, causa Covid. In Oltrepo oltre il 50% delle uve prodotte viene conferito negli enopoli di Terre a Broni, Casteggio e Santa Maria della Versa. Preoccupa la tenuta dei prezzi: ieri le quotazioni anche dei vini Doc rilevati a Broni erano tutti in calo con Barbera e Bonarda sotto l’euro (Iva esclusa) al litro e Pinot quotato fra 0,80 e un euro come massimo. Intanto l’autorità giudiziaria prosegue nelle indagini e non si escludono, dopo quelli dei giorni scorsi, nuovi interrogatori. Già a fine marzo erano stati sentiti enologi, collaboratori e dipendenti della cantina, compresi coloro i quali stavano lavorando al momento del blitz delle forze dell’ordine. Sei le persone, fra cui il presidente Andrea Giorgi e il suo vice, Marco Forlino, nonché tre enologi e un cantiniere di Terre d’Oltrepo, raggiunte da un avviso di garanzia. Pierangela Ravizza

Nicoletta Pisanu