Incendio alla raffineria Eni, l'Arpa: diossina nella norma

Sannazzaro, sigilli all’impianto Est dove è divampato l’incendio: provvedimento in via precauzionale

L'impianto andato a fuoco

L'impianto andato a fuoco

Sannazzaro de' Burgondi (Pavia), 4 dicembre 2016 - L’impianto Est della raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi è stato posto sotto sequestro. I carabinieri del Comando provinciale di Pavia hanno messo i sigilli all’area dove giovedì è divampato un rogo che ha provocato milioni di euro di danni al polo industriale e grande preoccupazione nei residenti, a causa di una colonna di fumo e polveri alta decine di metri. Il provvedimento dei militari è stato eseguito in via precauzionale, al momento non ci sono persone indagate e non è stato avviato un fascicolo. I carabinieri hanno anche svolto un sopralluogo nell’impianto e fatto i primi rilievi, scattando alcune fotografie. Si attendono ora, per eventuali sviluppi giudiziari, le relazioni tecniche degli esperti dei vigili del fuoco che potranno aiutare a far luce sulle cause che hanno scatenato il rogo. Eni ha comunicato venerdì che l’incendio è stato provocato dalla fuoriuscita di idrocarburi da una tubazione o da una valvola, ma l’origine dello sversamento non è stata ancora accertata, anche per il contesto di emergenza: la priorità era spegnere le fiamme e mettere in sicurezza la zona. Inoltre, si attendono i rilievi definitivi dell’Arpa sulla qualità dell’aria.

L’ultimo report di ieri sera ha rilevato, spiega l’ente che «le concentrazioni degli inquinanti gassosi rimangono nella norma. "Si osserva un leggero aumento delle concentrazioni di pm dovuto alla stabilità atmosferica rilevato in tutta la regione, quindi non associabile all’evento di venerdì". E, prosegue l’Arpa, "anche dalle indagini in corso relativamente ai parametri diossine furani e ai controlli radiometrici dei materiali prelevati dalle centraline di Dorno e Pieve Albignola, non si sono rilevate concentrazioni significative. I livelli di diossine e furani totali riscontrati sono confrontabili con quelli rilevati in aree rurali non contaminate". Molti residenti hanno mostrato preoccupazione per materiale bruciato trovato per le strade e nei propri giardini, ma anche ceneri sui balconi e sui davanzali. Si tratta di residui carbonizzati della combustione, non è chiaro da quali materiali siano composti. ieri sera tecnici Arpa hanno prelevato alcuni campioni, che saranno analizzati nei prossimi giorni.