Incendio di rifiuti alla Eredi Berté di Mortara: tre persone arrestate

All'alba l'operazione "Fenice" di Guardia di Finanza e carabinieri forestali. Nel 2017 il rogo durato giorni

Azienda di rifiuti in fiamme a Mortara

Azienda di rifiuti in fiamme a Mortara

Mortara (Pavia), 7 ottobre 2021 - A quattro anni dal tremendo rogo della Eredi Berté di Mortara nel quale per una settimana bruciarono rifiuti accatastati negli spazi dell’azienda lomellina, tre persone sono state arrestate nelle prime ore di questa mattina dai militari della Guardia di Finanza e dei carabinieri forestali di Pavia.

Sono i due titolari cinquantaquattrenni ed un collaboratore di 37 anni, ritenuti responsabili a vario titolo di traffico illecito di rifiuti, incendio doloso, utilizzo ed emissione di fatture false, bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed autoriciclaggio. L’operazione “Fenice” ha permesso di accertare numerosi illeciti, anche di natura ambientale. Secondo l’accusa i titolari dell’impianto, dopo aver ammassato indistintamente quintali di rifiuti non provvedevano ad alcuna operazione di trattamento o recupero procurandosi guadagni per 2 milioni di euro mentre il collaboratore li aveva supportati nell’attività di riciclo di ingenti somme di denaro provento del traffico illecito e della bancarotta.

Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate dagli investigatori è emersa la volontà degli arrestati di avviare nuovi traffici illeciti con l’obiettivo di smaltire i rifiuti bruciati nel 2017. La Eredi Berté è stata dichiarata fallita a seguito dei fatti di quattro anni fa e i due gestori si sarebbero adoperati per far sparire l’enorme capitale illecitamente accumulato attraverso la creazione di alcune società intestate a prestanome. Gli investigatori hanno sequestrato anche un milione e 800mila euro frutto del profitto illecito ottenuto dal mancato pagamento le spese di recupero e smaltimento e della “ecotassa” regionale.