Incendiò auto del debitore, ma era del maresciallo

Il 48enne ha ammesso la responsabilità e patteggiato una pena di un anno e undici mesi

Disperato per i soldi che non riceveva per la cessione del suo negozio, ha deciso di vendicarsi nei confronti del suo debitore, ma ha sbagliato obiettivo e ha dato alle fiamme l’auto di un maresciallo dei carabinieri.

L’autore del gesto, un 48enne incensurato, residente nel Pavese, ha ammesso le sue responsabilità davanti ai giudici e ha patteggiato una pena di un anno e undici mesi. All’uomo, G.A., i militari sono arrivati al termine di un’indagine partita subito dopo il rogo di due auto in sosta avvenuto il 18 febbraio in corso Garibaldi, in pieno centro. Immediatamente il nucleo investigativo del comando provinciale di Pavia, ha capito che il rogo non era scoppiato per autocombustione, ma si trattava di un incendio doloso. Così ha cercato chi avesse appiccato il fuoco e, durante il primo sopralluogo, ha trovato un barattolo in vetro contenente una sostanza infiammabile. Le indagini, condotte attraverso l’attenta analisi dei tabulati telefonici delle celle della zona, la verifica delle telecamere di videosorveglianza comunali e private e pure grazie alla presenza di un’impronta digitale sul barattolo rinvenuto, hanno permesso di identificare nel 48enne l’autore dell’incendio.

Chiariti anche i contorni della vicenda partita dalla cessione di un esercizio commerciale da parte di G.A., che aveva stipulato un contratto con un compratore. Ma dopo il pagamento delle prime rate dell’accordo, il debitore aveva smesso di pagare G.A., creandogli un pesante danno. Spinto dalla disperazione per quei soldi che non aveva e le sue condizioni economiche divenute precarie, il creditore, mentre passava in piena notte da corso Garibaldi, credendo di riconoscere l’auto del debitore, ha deciso di vendicarsi. Ma la vettura non era la sua.

Manuela Marziani