Inferno nell’ex scalo abbandonato. La paura: eternit andato in fumo

Pavia, capannoni distrutti forse per il fuoco acceso da qualche disperato. Anal isi dell’Arpa sulle macerie

I vigili del fuoco lottano contro le fiamme che hanno avvolto i capannoni

I vigili del fuoco lottano contro le fiamme che hanno avvolto i capannoni

Pavia - Le cause sono al vaglio e le conseguenze devono ancora essere valutate, ma il pauroso incendio che ha distrutto i capannoni abbandonati dell’ex scalo ferroviario, nella notte tra sabato e ieri, riporta a galla un’emergenza che ciclicamente riemerge a Pavia, quella delle aree dismesse. Da poco risolto il problema dell’amianto nell’ex Necchi, unica area dismessa finalmente destinata al recupero, nell’adiacente ex scalo ferroviario è letteralmente divampato il problema del lungo abbandono che già in precedenti episodi aveva interessato l’ex Arsenale o, già da più decenni, l’ex Snia. Come già accaduto nei capannoni del Genio, anche all’ex scalo ferroviario pare che senzatetto vi trovino rifugio notturno, anche accendendo falò per scaldarsi, con rischi per loro stessi oltre che per i palazzi vicini.

Se infatti l’Arsenale e la Snia sono relativamente isolate, l’ex scalo ferroviario ha invece nelle immediate vicinanze condomini, sia in via Rismondo che in viale Indipendenza. Proprio nei vicini palazzi, verso le 2 di ieri, i residenti sono accorsi alle finestre e sui balconi per il fragoroso incendio che in poche ore ha distrutto un capannone e ne ha danneggiato un secondo, nell’area di proprietà delle Ferrovie, non più utilizzata da anni. I vigili del fuoco sono intervenuti con cinque squadre, due da Pavia con tre mezzi e l’ausilio dei volontari di Mortara, Robbio e Garlasco, con le operazioni di spegnimento durate tutta la notte e la messa in sicurezza proseguita in mattinata. Nonostante l’inferno che si è scatenato all’improvviso in piena notta nessuna persona è rimasta coinvolta.

Per le indagini procede la polizia e ieri l’area è stata posta sotto sequestro. Un primo sopralluogo di Arpa è stato effettuato ieri pomeriggio e si attendono gli esiti dei rilevamenti sull’eventuale presenza di sostanze pericolose, ma le coperture crollate del capannone sarebbero in amianto, come già segnalato dai residenti nei vicini palazzi che hanno presentato anche degli esposti sulla presenza del materiale pericoloso nell’area che ieri è stata avvolta dalle fiamme. Sulle cause , oltre all’ipotesi del falò di senzatetto, non si esclude anche un possibile corto circuito, per "sbalzo di tensione sulla sovrastante linea elettrica", ma gli accertamenti sicuramente proseguiranno quando si potrà entrare in sicurezza nel capannone dell’ex scalo ferroviario.