In viaggio sul Ticino asciutto E riemerge il vecchio ponte

Nel ruolo di “cicerone fluviale” il presidente della Battellieri Colombo "La situazione peggiora, con la barca si rischia di rimanere incagliati"

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di Manuela Marziani

È lenta, quasi ferma l’acqua del Ticino che in questi mesi ha visto notevolmente ridotta la propria portata. I turisti arrivati a Pavia non perdono occasione per scattare dalla riva un selfie con il ponte coperto sullo sfondo, ma l’eccezionalità si vede dalla barca. "La situazione è peggiorata dall’ultima manifestazione che abbiamo organizzato come associazioni remiere", commenta Guido Corsato, presidente della Battellieri Colombo che ha accettato di mostrarci da vicino quanta sete abbia il fiume. Quasi un mese fa chi vive il Ticino ha effettuato una protesta per chiedere alle istituzioni di aprire un tavolo sullo stato di salute del fiume Azzurro. Poi è arrivato un forte temporale, qualche goccia di pioggia, ma il livello delle acque non è salito, anzi.

Sono riemersi i resti del vecchio ponte, che sorgeva vicino all’attuale ponte coperto e collegava il centro città a Borgo Ticino, bombardato nel settembre del 1944 durante la seconda guerra mondiale. Adesso su quelle fondazioni ci si può anche salire. Bassissimo il livello delle acque, con un remo si tocca il fondo. E quello è il punto più pericoloso perché, passando in barca, si rischia di rimanere incagliati o di danneggiare lo scafo.

Non a caso è stata rimandata a data da destinarsi la 70ª edizione del Raid Motonautico Pavia-Venezia, che si sarebbe dovuta disputare domani. Le ingenti carenze idriche dei fiumi Ticino e Po, al momento non garantiscono le condizioni di sicurezza per gli equipaggi iscritti, quindi se ne riparlerà forse in autunno. Sulle rive del Ticino in questi giorni rimarranno gli appassionati della tintarella, che hanno preso possesso dei numerosi isolotti di sabbia spuntati fuori stagione, trovando più spazio per collocare l’ombrellone, come hanno fatto giovedì.

"In canoa non abbiamo problemi – sottolinea Manfredi Rizza, campione pavese vincitore di una medaglia d’argento nella categoria K1 ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, incontrato mentre si allena sul Ticino – Ma chi usa una barca a motore deve stare molto attento, soprattutto se non conosce bene il fiume".

I “barcaioli della domenica“ sono avvisati. Troppe le secche, i tronchi e i rami depositati sul fondo che rischiano di far incagliare le imbarcazioni, mentre più vicino alle sponde ci sono diverse alghe che potrebbero avvolgersi attorno alle eliche. È la navigabilità, quindi, a essere a rischio e non soltanto nel tratto cittadino del Ticino, ma un po’ in tutto il corso d’acqua dove occorre avere un’approfondita conoscenza del fiume per non rischiare di rimanere bloccati.

"Tra il ponte coperto e il ponte della Libertà sono soltanto due i passaggi – aggiunge Corsato – È necessario che l’Amministrazione comunale ci convochi per discutere della navigabilità del fiume e della sistemazione delle sponde". Perché la siccità fa riemergere anche i numerosi rifiuti gettati nel fiume. "Ce ne sono tantissimi e alcuni pure datati – insiste il presidente della Battellieri Colombo – Per questo abbiamo chiesto un tavolo permanente con tutti gli enti, perché si intervenga a rimuovere i detriti. Da parte nostra abbiamo affidato la salute del fiume alla Madonna della Stella, portandola in processione".