In mille già pronti per il rave party

I giovani hanno cominciato ad arrivare ieri mattina sulle rive del Po, in vista del clou notturno della festa

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di Stefano Zanette

Questa volta sono circa un migliaio, anche se è solo una stima approssimativa. Arrivati dalle prime ore di ieri per un rave party in riva al Po, una delle mete più gettonate d’estate per queste feste abusive a base di musica techno e droghe, che di solito poi lasciano devastazione e cumuli di rifiuti, quando va bene che non ci scappa il morto, come successo anche in provincia di Pavia nel 2017. Il momento clou era previsto nella nottata tra ieri e oggi e già da questa mattina dovrebbe essere iniziato il deflusso di solito lento per abbandonare la zona, che tutti si augurano possa concludersi nella giornata di oggi. È un’area demaniale a Pieve del Cairo, poco più a valle del ponte sul Po che porta al di là del confine provinciale e regionale a Isola Sant’Antonio e Sale, ma in una zona dove la linea di demarcazione territoriale non si sovrappone al fiume, tanto che il fulcro del rave potrebbe essere già in territorio di Tortona (Alessandria, Piemonte), anche se l’esatta competenza amministrativa sembra un dettaglio di scarsa rilevanza.

Una zona in mezzo al nulla, lontana da case ma anche dalla viabilità principale, raggiungibile solo tramite strade sterrate e sentieri che s’intersecano nell’area golenale del fiume in secca, in mezzo alla vegetazione. Forse anche per questo l’allarme delle forze dell’ordine non è scattato preventivamente ma quando ormai sul posto c’era già una gran quantità di auto, camper e furgoncini. A quel punto, ieri mattina, le forze dell’ordine della provincia di Pavia, non ravvisando particolari criticità per l’ordine pubblico, non hanno potuto che cinturare l’area, per tenerla in sicurezza oltre che per prevenire ulteriori arrivi.

Lo sgombero, in simili casi, non viene mai attuato, perché con il gran numero di partecipanti già sul posto ci vorrebbe un dispiegamento di forze spropositato e il rischio sarebbe comunque quello di provocare problemi di ordine pubblico. Quindi la situazione viene monitorata, ma a distanza, da polizia e carabinieri con il supporto della Protezione civile. Uno scenario tutt’altro che nuovo per le sponde pavesi del Po, dove nell’ormai lontana estate del 2006 ci fu un mega-raduno, in gergo Teknival, durato 4 giorni e 5 notti a cavallo di Ferragosto, con almeno 6mila partecipanti che costrinsero a tratti a chiudere al transito la Statale 35 e il ponte tra Mezzana e Bressana. Nel febbraio 2017, per un rave a Casatisma, perse la vita un 33enne investito sulla Sp1.