Il vino e il clima La nuova mappa dell’Oltrepò

Riscaldamento, siccità, eventi estremi: come cambia la produzione

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di Pierangela Ravizza

Il cambiamento (riscaldamento) climatico incide sempre più sulla vitivinicoltura con vendemmie anticipate mediamente di dieci giorni rispetto al calendario in uso fino a 10-15 anni fa e produzioni di ottima qualità ora anche ad altitudini sopra i 600 metri come succede nell’alto Oltrepo Pavese. Per questo motivo (e non solo anche per una più proficua attività di valorizzazione del territorio) il colosso Terre d’Oltrepò ha messo a punto la nuova zonazione dei vigneti a sud del Po e da cui si ricava – in diverse tipologie – l’uva conferita per la vinificazione o spumantizzazione. Una cartina "revisionata" con tre colori in evidenza a seconda che non ci siano limitazioni termiche o idriche come per parte della Valle Versa e versante orientale della provincia di Pavia oppure con un fattore limitativo (o termico o idrico) in prevalenza nella bassa collina o pianura o con entrambi i fattori limitativi riscontrati, ad esempio, in parte dell’Oltrepo centrale e nel Casteggiano.

La ricerca è stata realizzata dal gruppo di esperti in Viticoltura dell’Università degli Studi di Milano, coordinato dai professori Osvaldo Failla e Gabriele Cola e da Nicola Parisi, agronomo della cantina. "La nuova zonazione, aggiornata sulla base dell’attuale fase climatica, consentirà a Terre d’Oltrepò di dare indicazioni ai soci per i nuovi impianti viticoli, al fine di massimizzare le diverse vocazionalità territoriali attraverso la corretta scelta varietale" sottolinea il presidente di Terre d’Oltrepò, Enrico Bardone. Essenzialmente l’analisi si è basata sulla produzione, mediante opportuni algoritmi geostatistici, di campi meteorologici giornalieri relativi a radiazione solare globale, temperatura massima, temperatura minima e precipitazione per il periodo 2001-2020, spazializzati sulla base delle variazioni territoriali in altitudine, esposizione e pendenza dei versanti. L’analisi su vent’anni di dati ha permesso di caratterizzare l’attuale fase climatica su un periodo sufficientemente lungo per cogliere anche variabilità ed eventi estremi.