Pavia, il tracciato della ciclabile 'sbuca' dentro l’edicola

L’assurda pericolosità del progetto evidenziata tanto dai fruitori quanto dallo titolare della rivendita

Il tracciato della ciclabile che 'sbuca' dentro l’edicola

Il tracciato della ciclabile che 'sbuca' dentro l’edicola

Pavia - Sbuca praticamente in edicola la pista ciclabile di viale Taramelli. Il gestore del punto vendita che si trova in un punto nevralgico, a due passi dal San Matteo, dal Cus e da alcuni istituti scientifici qualche giorno fa ha fatto notare al presidente de “Il sellino spiritato“ Cosimo Lacava la pericolosità del tratto. "Chi arriva in velocità si trova davanti un angolo cieco – spiega Lacava – e di conseguenza se c’è un pedone o un cliente fermo in edicola, rischia di travolgerlo. Se, invece, decide di fermarsi un attimo prima e di lasciare la pista, si troverebbe a ridosso delle auto". Il tratto ciclabile è stato realizzato circa un anno fa sul marciapiede che già esisteva. "Hanno tracciato una striscia gialla e disegnato una bicicletta – prosegue – La segnaletica verticale è assente, non c’è un segnale che avvisa il ciclista dell’imminente conclusione della pista".

E aggiunge: "Il percorso sembra non essere a norma in quel tratto ed espone, ciclisti pedoni e clienti dell’edicola a pericoli evidenti, potenzialmente anche gravi. Inoltre, il percorso è confuso, e certamente non si presta ad essere utilizzato dai tanti ciclisti che spesso scelgono di percorrere la strada esponendosi ai rischi". L’edicolante ha segnalato in Comune la pericolosità del tratto percorso da studenti e dipendenti dell’Università e del Policlinico come ha fatto anche Il sellino spiritato chiedendo che venga messo in sicurezza. Ma è dal luglio dello scorso anno che i ciclisti aspettano interventi come il collegamento delle ciclabili di periferia con il centro.

Lo hanno ricordato in una lettera firmata da Il sellino spiritato, Fiab, Legambiente e comitato di Città giardino inviata in Prefettura. "Vorremmo conoscere lo stato di avanzamento dei lavori di messa in sicurezza già annunciati – scrivono – perché ci sono tratti d’asfalto particolarmente pericolosi e punti in cui occorrerebbe controllare la velocità delle auto". Perché le strade di Pavia sono pericolose. "Negli ultimi sei mesi – scrivono – sono decedute tre persone di cui un pedone e un ciclista: un tasso di mortalità doppio rispetto al resto d’Italia".