Il sogno di Claudia ora è realtà "Servizi fotografici a tutto tondo"

Con il marito Lorenzo vorrebbe anche far nascere un museo in via Volturno

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Il proverbio recita: quando si chiude una porta, si apre un portone. È quello che è accaduto a Claudia Ticinese, fotografa, che in autunno non aveva potuto aprire il suo negozio in una via del centro perché, avendo appena aperto la partita Iva, non aveva un bilancio da presentare. Abbandonando quella prospettiva, ha avuto un’altra possibilità nel “cuore“ della città, piazza della Vittoria. "Aprire il negozio è un modo per reagire alla pandemia - ha detto Claudia Ticinese -. Ho realizzato il mio sogno in un punto molto visibile. Da un paio di settimane ho la mia attività che molti pavesi guardano incuriositi, perché prima in questo spazio c’era un orefice. Al momento molte più persone si fermano nel vicino ristorante piuttosto che venire da me, ma è normale c’è voglia di ricominciare a fare la vita di prima". E, oltre ai servizi fotografici per le cerimonie, la donna pensava di allestire un corner dedicato ai più giovani che potevano entrare con il loro cellulare e stampare la fotografia oppure realizzare il proprio progetto grafico per crearsi una tazza o la copertina per il cane. "Ho sottoscritto tutti i contratti - ha sottolineato con soddisfazione - il tempo delle consegne e Pavia avrà un servizio che al momento manca: chiunque potrà realizzarsi la propria cover, un libro self service o stampare la fotografia scattata col cellulare". Ma il progetto di Claudia Ticinese e del marito Lorenzo Iorino non si ferma, hanno in mente anche di aprire in via Volturno un museo della fotografia.

"Mio marito ha più di 40 anni di esperienza - ha proseguito - ed è in grado di mettere tutte le didascalie ai vari oggetti che raccontano il passaggio dalla lastra al digitale di oggi. Abbiamo chiesto i permessi e i requisiti di sicurezza, intendiamo offrire soprattutto ai ragazzi che scattano con il loro cellulare senza pensare che cosa ci sia dietro una foto, la “magia“ di veder nascere un’immagine su un foglio bianco. Chi assiste a questo processo spesso si appassiona. Ne abbiamo parlato con le scuole e sono interessate. Chissà che Pavia non possa diventare la città del museo della fotografia".

Manuela Marziani