MANUELA MARZIANI
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Rientro con il green pass. Da domani si fa sul serio

Chi torna al lavoro dovrà averlo a portata di mano anche per andare in mensa Alla Riso Scotti di Pavia i pasti si ordineranno via web e arriveranno sigillati

Da lunedì insieme al cartellino e al bagde occorrerà avere con se il green pass

Da lunedì insieme al cartellino e al bagde occorrerà avere con se il green pass

Pavia, 22 agosto 2021 -  Prove tecniche di ripartenza: domani, con la ripresa di gran parte delle attività, ci si troverà a fare i conti con la novità del green pass. Entrato in vigore il 6 agosto per accedere a palestre, cinema, teatri, musei, stadi, eventi sportivi o concerti e i ristoranti al chiuso, è stato utilizzato poco perché in questa estate calda chi ha potuto ha preferito stare all’aperto. Ora che si torna in città e quindi nelle aziende, invece, bisognerà mostrare la certificazione verde. E qui sorgono i problemi. Se, infatti, a venerdì in Lombardia era state somministrate oltre 13 milioni di dosi (6.030.039 seconda dose e 7.050.080 prima dose) e sono soprattutto coloro che hanno tra i 50 e 59 anni ad essersi immunizzati, c’è chi non ha voluto o non ha potuto vaccinarsi quindi non possiede un green pass che è fondamentale per l’ingresso nelle mense equiparate ai ristoranti. Secondo gli industrali pavesi "la certificazione non dovrebbe essere limitata all’ingresso in mensa, ma si dovrebbe estendere a tutti i luoghi di lavoro per tutelare i lavoratori e le loro famiglie". Un problema che non si pone la Riso Scotti, una delle più note e grandi aziende di Pavia, che ordina i pasti dei dipendenti attraverso una piattaforma web e poi li fa recapitare incartati e sigillati. All’Eni di Sannazzaro, invece, dove viene fornito un pasto d’asporto a chi non ha un green pass, i sindacati hanno chiesto spazi per chi non è immunizzato. E poi c’è il problema dei controlli, chi verifica se un dipendente possiede o meno la certificazione di avvenuta vaccinazione? La questione dovrebbe essere risolta attraverso un confronto che si terrà a Roma, ma nel frattempo impazza la polemica. "Vogliamo fabbriche e mense sicure - ha commentato Roberto Benaglia, bergamasco e segretario nazionale della Fim Cisl -. Da un anno e mezzo spingiamo le persone a vaccinarsi, se ci penseranno le imprese sarà meglio". A Milano grandi imprese come Atm e Enel si stanno adeguando alle direttive garantendo un pasto da asporto per chi è senza certificazione. Diverso è il caso di quanto accadrà nelle mense ospedaliere di Pavia dove non ci sarà un lunch box per i non vaccinati. In Asst, su 3.400 dipendenti 675 sono tecnici o amministrativi e sono presenti dei non vaccinati. Per accedere alle mense occorre esibire il green pass o un tampone effettuato nelle ultime 48 ore. Lo stesso succede anche ai 2.700 lavoratori del San Matteo e pure nelle mense universitarie anche se in questo caso si ha davanti ancora un po’ di tempo per chiarire come ci si debba comportare. La mensa del collegio Fraccaro che ha 150 posti e offre 300 pasti al giorno riaprirà il 6 settembre, quelle di Campus Aquae, Cravino e Castiglioni che apriranno anche di sera rispettivamente con 140 e 100 posti soltanto dal 13 settembre.