Pavia, indagine choc: il 21% dei giovani si ubriaca

In calo chi legge e chi fa sport. Tutti dipendenti dal cellulare

Simone Feder, il vicesindaco Angela Gregorini e l’assessore Alice Moggi

Simone Feder, il vicesindaco Angela Gregorini e l’assessore Alice Moggi

Pavia, 25 maggio 2018 - «Parlavo molto con mia mamma e giocavo con mio fratello. Da un anno e mezzo loro non ci sono più, invece di rifugiarmi nell’alcol o nelle sostanze ho deciso di farcela da solo. Ora mio padre ed io siamo soli e andiamo avanti». Uno studente di Pavia è salito sul palco del Politeama ieri mattina e ha commosso la platea raccontando il suo dolore e la sua grande forza. Michele (il nome è di fantasia) come altri studenti non ha avuto remore a prendere in mano il microfono e a mettersi a nudo davanti allo psicologo di Casa del giovane Simone Feder, agli assessori Angela Gregorini (Commercio) e Alice Moggi (Politiche sociali), ma soprattutto ai coetanei ed insegnanti. L’occasione è stata offerta dalla presentazione ufficiale dei dati raccolti con il «Progetto selfie: indagine sugli stili di vita giovanili» realizzata dal Comune di Pavia, in collaborazione con Casa del giovane, Movimento No Slot e Università Bicocca.

Tra marzo e aprile sono stati somministrati 5.228 questionari a 682 studenti (49% maschi 51% femmne) di tre scuole medie e a 4.546 ragazzi (43% maschi e 57% femmine) di cinque superiori. Nel passaggio tra le medie e le superiori i ragazzi escono di più con gli amici, ma aumenta (dal 18 al 30%) la percentuale di chi ammette di non leggere mai e cala quella di chi fa sport almeno un’ora la settimana (dall’83 al 67%). «I genitori chiedono ai 16enni chi frequentano – ha detto Feder –, dove vanno, chi guida, però non guardano il cellulare». Dai questionari emerge che il 57% delle femmine dedicano più di due ore a chattare e il 63% usa lo smartphone ogni momento libero. «Dobbiamo coltivare le nostre passioni – ha detto una studentessa del Cairoli –. Io ho abbandonato il cellulare quando ho vissuto un brutto periodo e mi sono rifugiata nella musica».

P i momenti difficili, però, il 38% degli intervistati si rifugia nell’alcol e il 72% dichiara di aver bevuto alcolici. Il 21% degli studenti delle superiori (il 5% delle medie) ammette di ubriacarsi una volta al mese, il 22% di fumare ogni giorno e l’86% conosce persone che fanno uso di stupefacenti (il 18% li usa per affrontare le difficoltà). Il 55,5% degli ragazzi delle superiori e il 23,3% delle medie poi racconta di giocare d’azzardo: il 14,23% alle slot, il 7,7% ai giochi online e il 47,29% ai Gratta e vinci. Il desiderio è quello di arricchirsi senza fatica. «Chi siete voi per dirci qual è il gioco sano?» ha domandato ai relatori un ragazzino delle medie. Dalla ricerca, infatti, escono malissimo i genitori («Bisognerebbe educarli alla genitorialità» ha detto un ragazzino) con o quali ritengono sia inutile parlare. Lo stesso accade con gli insegnanti, si salvano solo gli amici, ma il 55% ha utilizzato cibo per tranquillizzarsi e il 24% si è procurato dolore fisico volontariamente.