Giornata del laureato: "Qui un approdo per la ricerca"

La cerimonia all’Università. Il rettore: "Periodo interessante. per nuovi ingressi di studiosi"

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"Questa festa è alla sua 30ª edizione. Difficile però pensare all’ultima edizione, quella del 2019, senza percepire un forte senso di discontinuità. Era un’epoca in cui la stragrande maggioranza di noi conosceva il virus solo come il responsabile delle influenze invernali, con effetti di scarsa importanza. Pochi avevano consapevolezza di cosa fosse davvero un’epidemia, quasi nessuno conosceva l’indice Rt. Ma speriamo di poter festeggiare oggi un nuovo inizio, quello post-pandemia".

Il rettore dell’Università Francesco Svelto ha usato queste parole nel discorso pronunciato alla Giornata del laureato, il momento in cui l’ateneo pavese consegna i diplomi ai laureati con 110 e lode, dell’anno accademico 20202021. Incrementare i momenti di condivisione, gli scambi, lo sport e, perché no, il divertimento: questo vuole l’ateneo che ha 2.500 studenti nei collegi. Si tratta di circa il 10% del totale e del 25% degli studenti che risiedono a Pavia. Studenti che non dovrebbero abbandonare il corso di studi, mentre i dati nazionali dicono più del 20% entro il primo anno e una percentuale che si riduce successivamente, ma non è trascurabile neanche negli anni successivi, lascia i libri.

Primo obiettivo dell’ateneo sarà quindi estendere e rafforzare il programma di tutorato per quegli insegnamenti che costituiscono altrettanti “colli di bottiglia“.

"Grazie a iniziative ed energie locali, in parte per intervento governativo, si apre un periodo molto interessante per nuovi ingressi di studiosi nella ricerca – ha aggiunto Svelto –. Il mio suggerimento a chi tra di voi voglia impegnarsi in tale campo è quello di fare eventualmente altre esperienze, anche all’estero, per confrontarsi e crescere. Ma di considerare l’Italia e l’Università di Pavia, in particolare, come luogo di possibile approdo. Faremo di tutto per sviluppare nuove direttrici di ricerca e per accogliere stimoli da studiosi brillanti".

Tra questi c’è Tiziana D’Angelo, laureata a Pavia in antichità classiche ed orientali, che nel 2004 era seduta nel cortile teresiano e oggi dirige il Parco archeologico di Paestum e Velia. Invitata come ospite d’onore, ha raccontato la sua esperienza, i suoi sogni e le ambizioni che l’hanno mossa, ma anche le sue incertezze.

Manuela Marziani