Omicidio Gigi Bici: il mistero della valigetta. Al setaccio il pc e il telefono di Pasetti

La polizia ha trovato una cassetta da lavoro come quella che Luigi Criscuolo portava sempre nel bagagliaio della propria auto

Barbara Pasetti

Barbara Pasetti

Cura Carpignano (Pavia) - Gigi Bici aveva sempre nella sua Volkswagen Polo una cassetta con tutti gli attrezzi per riparare le biciclette. E una cassetta da lavoro è stata trovata dalla polizia nella villa di Calignano di Barbara Pasetti, la fisioterapista 40enne finita in carcere con l’accusa di tentata estorsione nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio di Luigi Criscuolo, conosciuto da tutti a Pavia come Gigi Bici per aver gestito a lungo un negozio di rivendita e manutenzione di biciclette. Gli arnesi non sono ancora stati mostrati alla famiglia della vittima, quindi non si sa se appartenessero al 60enne.

"Mio papà aveva una valigetta degli attrezzi nel bagagliaio – conferma la figlia Katia Criscuolo – "Mio papà teneva alle proprie cose, non le lasciava in giro". La cassetta dovrà essere esaminata perché “racconti“ quello che sa. Ieri intanto la Procura di Pavia ha assegnato gli incarichi ai periti per esaminare il telefono cellulare e il computer della fisioterapista arrestata. Con il telefono potrebbero essere state scattate le fotografie del cadavere prima del ritrovamento. Non solo, potrebbero esserci ancora i messaggi inviati agli amici di Gigi Bici, le chat scambiate con Katia e con i familiari della fisioterapista. 

Nel computer, invece, potrebbe esserci traccia delle lettere estorsive, che secondo l’accusa, la donna avrebbe scritto per chiedere un riscatto alla famiglia di Gigi Bici. Nell’attesa di conoscere i risultati di questi esami, domani gli inquirenti avranno gli esiti delle analisi effettuate sull’auto di Criscuolo, ritrovata nelle campagne di Calignano la sera dell’8 novembre, con il vetro lato passeggero infranto e piccole macchie di sangue nell’abitacolo. Da questi esiti potranno arrivare alcune risposte alle domande che da oltre un mese assillano la famiglia del 60enne il cui cadavere è stato ritrovato davanti alla villa di Barbara Pasetti il pomeriggio di lunedì 20 dicembre. 

In quella tenuta gli investigatori hanno effettuato una prima perquisizione il 20 gennaio, giorno in cui la donna, indagata anche per omicidio e occultamento di cadavere, è stata arrestata. Poi sono tornati nella villa posta sotto sequestro martedì scorso: in quell’occasione, grazie all’utilizzo del georadar, hanno trovato una vecchia pistola di piccolo calibro, con la matricola cancellata, che potrebbe essere compatibile con il proiettile esploso da una 7,65 o una 22 che ha ucciso Gigi Bici la mattina della scomparsa. L’arma verrà ora sottoposta all’esame della Scientifica, che dovrà stabilire se si tratti effettivamente di quella del delitto. Intanto la fisioterapista dalla propria cella continua a proclamarsi innocente, sostenendo di "essere stata incastrata" da qualcuno che, a suo dire, le vorrebbe gettare addosso la colpa per la tragica fine di Gigi Bici.