Gigi Bici sequestrato e ucciso: "Perché evitava sempre Calignano?"

Secondo alcuni amici da tre anni non andava più in quella zona della provincia. Gli inquirenti al lavoro

Luigi Criscuolo, da tutti conosciuto come Gigi Bici

Luigi Criscuolo, da tutti conosciuto come Gigi Bici

Pavia - "Papi, mi mancherai, ma ti porterò sempre con me ovunque io sarò, e ti ricorderò per l’uomo forte che sei stato fino alla fine. Sarai l’angelo più grande di tutti". Stefania Criscuolo, una delle figlie di Luigi, Gigi Bici com’era conosciuto a Pavia, ha salutato così il padre sul suo profilo Facebook.

opo aver sperato fino all’ultimo istante di poter ritrovare in vita il padre, dopo averlo cercato disperatamente tappezzando Calignano, la frazione di Cura Carpignano in cui si sono perse le tracce del 60enne, la famiglia è stata costretta ad arrendersi. Qualcuno ha sequestrato Gigi, uccidendolo e poi facendo ritrovare il suo cadavere davanti a cancello di un’abitazione.

"Ognuno ha il proprio carattere – ha aggiunto un amico –-, ma Gigi non meritava una fine così". E gli interrogativi non mancano: chi è stato a ucciderlo? Perché? Per quel bottino da 300mila euro non restituito? Dove è stato tenuto dal momento della scomparsa l’8 novembre? A Calignano, nel punto in cui i cani molecolari che stavano cercando l’ex commerciante si sono fermati, si trova una cascina abbandonata con la porta aperta. Che sia stato segregato proprio in quella casa? Sono ancora talmente tante le domande che la famiglia chiede di far calare l’attenzione mediatica sul delitto, perché molti parlano senza conoscere i particolari della vicenda. Gigi, molto socievole e allegro, non era solito raccontare i suoi problemi agli amici. E così non si sa esattamente se frequentasse la zona di Cura Carpignano, se avesse dei conoscenti o magari degli affetti nella zona. Secondo alcuni amici "da tre anni non andava da quella parte della provincia, gravitando preferibilmente nella zona di San Martino Siccomario".

Perché quindi lunedì 8 novembre è andato proprio a Calignano? Perché aveva un appuntamento con qualcuno e forse ne era a conoscenza dalla sera precedente, quando al termine di una telefonata avrebbe rivolto delle raccomandazioni alla figlia Katia? Non ne aveva parlato con nessuno, la mattina del lunedì Gigi aveva soltanto provato a chiamare un amico nella speranza di trovare compagnia. Da quel momento quanto è accaduto al commerciante è un giallo: il cadavere in avanzato stato di decomposizione che viene fatto ritrovare davanti a un cancello, la foto dell’uomo già deceduto messa nella cassetta della posta insieme a una lettera anonima scritta con il computer con le modalità del delitto. Su questi elementi, uniti ai tabulati telefonici del cellulare di Gigi Bici stanno lavorando gli inquirenti nella speranza di dare un nome agli assassini come chiedono i 4 figli.