La figlia di Gigi Bici: ora si completi il puzzle

Katia Criscuolo non ha mai creduto ai racconti della fisioterapista Barbara Pasetti, arrestata ieri con l’accusa di tentata estorsione

Gli accertamenti degli inquirenti nell’abitazione

Gli accertamenti degli inquirenti nell’abitazione

Cura Carpignano (Pavia) - «Mio padre non me lo restituirà più nessuno e mi manca moltissimo. Con la sua morte ho perso tutto, però adesso voglio sapere chi lo abbia ucciso e perché. Questa svolta credo sia un primo passo e che presto si possa mettere un punto a questa terribile storia. Voglio giustizia per mio padre". Katia Criscuolo, una delle figlie di Luigi, conosciuto come Gigi Bici non ha mai creduto a Barbara Pasetti che ha sempre sostenuto di non conoscere il commerciante 60enne. Ieri mattina nella villa della fisioterapista di 44 anni che per settimane ha detto di essere minacciata e perseguitata dagli assassini di Gigi Bici hanno suonato gli agenti della squadra mobile, insieme a quelli della scientifica e alle unità cinofile. Con un mandato di perquisizione hanno controllato tutta la casa, mentre la donna veniva interrogata in questura con il suo ex marito e sembra anche il padre di lei. Al termine dell’interrogatorio la donna è stata riaccompagnata a casa per prendere alcuni effetti personali e accompagnata in carcere. Tentata estorsione: è questa l’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica. "Secondo quanto emerso dalle indagini – si legge in un comunicato della Procura - Barbara Pasetti avrebbe fornito un contributo all’occultamento della salma e avrebbe cercato di trarre profitto dalla custodia del cadavere nei pressi della sua abitazione".

«Non posso dire di essere contenta – ha aggiunto -, spero però che la polizia sia vicina al completamento del puzzle. Mio padre era ancora giovane e aveva la vitalità di un 40enne, non meritava di morire così. E io voglio sapere chi è stato a metter fine alla sua vita". Come fa spesso in questi giorni, anche ieri mattina Katia è passata da Calignano e ha visto la polizia all’interno del cortile della villa. "Mi fa male passare dal punto in cui è stato ritrovato il cadavere di mio padre – ha ammesso la donna che qualche giorno fa è andata a lasciare una rosa davanti al cancello -. Con la sua morte ho perso tutto e ora ho anche paura: i suoi assassini sono ancora liberi".

Gigi Bici è scomparso l’8 novembre, quando dopo aver ricevuto una telefonata, era andato a Calignano. La sua auto era stata ritrovata dopo alcune ore in un bosco vicino al fiume Olona con un vetro rotto, macchie di sangue e le stampelle che Gigi usava nell’abitacolo. Secondo alcune voci in quel periodo l’uomo stava aiutando una donna della frazione, ma Barbara Pasetti ha sempre negato di essere lei la persona. Dopo 42 giorni, il figlio della 44enne, giocando a pallone avrebbe scoperto il cadavere dell’uomo depositato davanti al cancello di casa. Secondo gli inquirenti tra la scomparsa e il ritrovamento ci sarebbe una richiesta estorsiva ai familiari di Gigi: 390mila euro in cambio della liberazione dell’uomo. A questa richiesta ne sarebbero seguite altre che sono state tutte ricondotte a Barbara Pasetti indagata e ieri arrestata. Le indagini ora proseguiranno per arrivare agli autori materiali dell’omicidio.