L'ex marito dell'arrestata scrive alla figlia di Gigi Bici: "Non sono un complice"

In una lettera a Katia Criscuolo, Gian Andrea Toffano chiede comprensione alla ragazza: "Sono stato travolto dagli eventi proprio come te e la tua famiglia"

Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici, la vittima

Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici, la vittima

Pavia, 10 febbraio 2022 - Katia Criscuolo gli aveva posto delle domande per tentare di risolvere il mistero dell'omicidio di suo padre Luigi, Gigi Bici come lo conoscevano tutti e l'ex marito di Barbara Pasetti, Gian Andrea Toffano ha risposto. Lo ha fatto tramite una lettera scritta a mano che l'uomo ha fatto recapitare alla figlia del 60enne trovato senza vita davanti al cancello della villa della fisioterapista. "Sono una persona assolutamente normale - ha scritto l'uomo -, ho sempre condotto una vita discreta e riservata, e ti assicuro di essermi trovato letteralmente travolto, mio malgrado, da tutta la terribile vicenda che ci vede coinvolti". 

Parlando al telefono con l'ex marito, Barbara Pasetti gli avrebbe detto "Ho fatto uccidere un uomo, andrò all'inferno" e prima del ritrovamento del cadavere avrebbe chiesto al marito di stamparle la foto di una persona senza vita. Due episodi che hanno portato Katia a chiedersi e a chiedere pubblicamente a Toffano perché non fosse andato alla polizia e se fosse complice della 40enne di Calignano, una frazione di Cura Carpignano, arrestata per tentata estorsione e indagata per omicidio e occultamento di cadavere.

"Sono addolorato quando vengo descritto come un 'complice', anche solo potenziale - ha aggiunto Toffano -. Sono soltanto una 'persona informata sui fatti' come te. Comprendo il tuo stupore relativo alla stampa della fotografia che ritraeva un cadavere e alla frase pronunciata al telefono da Barbara, ma ti prego di vedere le cose obiettivamente al di fuori del sensazionalismo mediatico. Ho ricevuto la foto qualche giorno prima del ritrovamento della salma di tuo padre. Non potevo collegare la foto alla scomparsa di una persona che, in quel momento, neanche conoscevo. Oggi è facile pensare il contrario, ma bisogna tornare agli inizi di dicembre, quando ancora nessuno poteva immaginare una situazione simile, come non avrei mai immaginato che la mia ex moglie sarebbe finita in prigione. Neanche immaginavo che avesse assoldato delle persone per farmi del male, secondo quanto ho appreso dagli organi di stampa".

E, mostrando una grande disponibilità, l'uomo ha ammesso che dal "20 gennaio (giorno dell'arresto dell'ex moglie e madre di suo figlio) la vita mia e del mio bimbo è stata travolta dagli eventi esattamente come la tua e quella dei tuoi cari quando è stato rinvenuto il corpo senza vita del tuo papà. Purtroppo, sia per voi che per noi, nulla sarà più come prima".

Quando i riflettori si saranno spenti, Gian Andrea Toffano e Katia Criscuolo si incontreranno privatamente e potranno così chiarire tutti i dubbi che ancora rimangono su una vicenda che da tre mesi è avvolta nel mistero e su un omicidio che non ha ancora un colpevole.