Gambolò, uccide il figlio della badante: "Ho avuto paura"

Udienza di convalida, il gip si riserva la decisione sul fermo: l'85enne per ora resta in carcere

Thomas Mastrandrea, ucciso a fucilate

Thomas Mastrandrea, ucciso a fucilate

Gambolò (Pavia) - "Ho sbagliato, ho avuto paura". Giovanni Vezzoli, 85 anni, indagato e in stato di fermo per l’omicidio di Thomas Mastrandrea , 42 anni, ieri in udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del Gip, ma durante l’incontro ha più volte ripetuto al magistrato e all’avvocato difensore Agnese Grippo di aver sbagliato e di aver avuto paura.

Il gip ieri nel tardo pomeriggio non aveva ancora notificato la sua decisione, sulla quale al termine dell’udienza si è riservato: la decisione riguarda la convalida o meno del fermo dell’indagato. La difesa durante l’udienza di convalida non ha presentato formalmente richieste di misure alternative al carcere, ma ha annunciato che in seguito presenterà istanza chiedendo all’autorità giudiziaria i domiciliari per il proprio assistito in una struttura di accoglienza. Vezzoli infatti si trova in carcere a Pavia, il fermo per lui è scattato lunedì all’alba dopo che domenica pomeriggio aveva sparato e ucciso Mastrandrea, figlio della badante che si prendeva cura dell’anziano e della figlia 58enne, persona con disabilità.

Da chiarire il movente, tuttavia sembra sia riconducibile a una situazione di tensione per motivi economici, in particolare la mamma della vittima avrebbe lavorato presso l’anziano senza contratto, per cui chiedeva all’85enne di metterla in regola. Non è escluso dagli inquirenti che Mastrandrea si fosse recato a casa dell’indagato proprio per supportare la causa della madre. La donna, oltretutto, era presente al momento dell’accaduto, anche se in un’altra stanza. Le indagini sono ancora in corso per comprendere esattamente la dinamica dell’accaduto.