Funivia Mottarone, Eitan: "Perché sono in ospedale?" Il piccolo potrebbe restare in Italia

Pavia, il bimbo sopravvissuto alla tragedia chiede dei genitori. I parenti pronti a crescerlo nel suo ambiente

Uno striscione per Eitan, il bimbo sopravvissuto alla tragedia della funivia

Uno striscione per Eitan, il bimbo sopravvissuto alla tragedia della funivia

Pavia -  «Perché siamo in ospedale? Dove sono mamma e papà?" Eitan, l’unico superstite della tragedia della funivia che da Stresa porta al Mottarona sta meglio. Nel suo lettino del terzo piano dell’ospedale Regina Margherita di Torino ha sempre accanto al zia Aya e i nonni, ma i genitori Amit e Tal non ci sono più. "Io che sono un medico mi occupo dei vivi e i miei fratelli dei nostri cari che non ci sono più", ha detto al sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi la zia del piccolo che, da quando è stato ricoverato in ospedale, lo assiste. E vorrebbe continuare a prendersene cura.

«La donna, che è una persona eccezionale - ha aggiunto il primo cittadino - sta aspettando i provvedimenti del tribunale per i minorenni, ma mi ha detto di essere disposta a crescere il piccolo Eitan insieme a suo figlio". Nato in Israele, ma arrivato a Pavia quando aveva appena un mese, Eitan è un cittadino italiano a tutti gli effetti. Anche la nonna sostiene che parli e si muova come un italiano. "Spero di vedere Eitan il prima possibile e di poterlo abbracciare - ha aggiunto il sindaco -. Il mio desiderio è che questo nostro piccolo concittadino, così duramente colpito da una tragedia che gli ha strappato la famiglia, possa sentire tutta l’affetto della sua comunità. Ma è importante che ci si attivi anche con azioni concrete per riuscire ad aiutarlo".

Per il piccolo palazzo Mezzabarba, nel giorno del lutto cittadini, ha lanciato "Un pensiero per Eitan", iniziativa con la quale ha aperto un conto corrente per raccogliere fondi da destinare all’unico superstite della tragedia del Mottarone. Le offerte potranno essere versate sul conto corrente il cui codice Iban è: IT05 I030 6911 3361 0000 0300 096. "In questi giorni abbiamo pregato per Eitan, le cui condizioni fortunatamente stanno migliorando - ha aggiunto il sindaco -. Ma adesso è anche il momento di garantirgli un aiuto per il suo futuro". Un primo contributo al conto corrente per Eitan arriverà dalla giunta e dai consiglieri comunali.

«È un’occasione importante per dimostrare che Pavia sa essere una comunità - ha aggiunto Nicola Niutta, presidente del consiglio comunale -. Eitan è stato salvato grazie all’abbraccio del padre: adesso vorremmo tanto che potesse sentire anche l’abbraccio affettuoso della sua città". Nell’incidente della funivia Eitan ha perso il padre Amit Biran, 30 anni, studente di medicina, la mamma Tal Peleg, 26 anni, psicologa, e il fratellino Tom, 2 anni. La famiglia, di origini israeliane, viveva a Pavia nel quartiere Borgo Ticino. Oltre a loro sono morti anche i nonni di Tal Peleg: Itshak Cohen, 82 anni, e la compagna Barbara Konisky Cohen, 71 anni.

«La zia mi ha detto d’aver abitato in Borgo Ticino dove ha lasciato il suo cuore - ha aggiunto il sindaco Fracassi -. Si è trasferita a Travacò perché i prezzi delle case sono inferiori. Ma Eitan che viveva in Borgo con la sua famiglia tutti i giorni per andare a scuola percorreva con il suo papà il ponte coperto, simbolo della città e ora della raccolta fondi per lui. Vedremo se in futuro potremo riportarlo in riva fiume con la famiglia della zia. Per ora speriamo torni presto e poi, ovunque vivrà sarà sempre con noi e Pavia sarà con lui".