Francesco morto a 12 anni "Poteva essere salvato"

I consulenti: tra il 90 e il 97% le probabilità di sopravvivere se operato in tempo

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di Francesca Grillo

Francesco poteva essere salvato. Poteva sopravvivere, con una probabilità di oltre il 90%, se solo fosse stata eseguita una diagnosi appropriata. Aveva 12 anni Francesco Palomino Conga, viveva a Cervignano d’Adda, è morto il 30 dicembre 2019 all’ospedale di Vizzolo Predabissi. Era entrato al pronto soccorso il 28 dicembre, lamentando fortissimi dolori all’addome. Ore di attesa, poi, finalmente, era stato sottoposto a un’ecografia che aveva evidenziato un blocco intestinale con necessità di operare. Il dodicenne è andato sotto i ferri alle 2.30 del 29 dicembre: durante l’intervento gli erano stati asportati 38 centimetri di intestino. Poi, il ricovero in terapia intensiva. Un giorno di agonia, il decesso: il cuore ha smesso di battere e non c’è stato nulla da fare.

La Procura di Lodi aveva aperto subito un fascicolo per fare luce su ogni responsabilità. Un dolore immenso per i genitori, Vicente, artigiano, e Cotrina, assistente familiare, che hanno chiesto giustizia. Non hanno mai smesso di lottare: Francesco poteva salvarsi se l’intervento fosse stato più tempestivo.

Ora lo dicono anche i consulenti del giudice di Lodi. I genitori del bambino, assistiti dall’avvocato Giuseppe Badolato, sono ricorsi in sede civile contro l’Asst di Melegnano e della Martesana. Un medico si trova ancora a processo in sede penale.

"Dall’esame della documentazione sanitaria – si legge sulla relazione dei consulenti incaricati dal giudice – si ritiene che sussista un nesso causale tra condotte omissive dei sanitari e il decesso del giovane paziente. Le probabilità di sopravvivenza sono maggiori nei pazienti giovani e senza comorbilità (la presenza di più malattie, ndr) soprattutto se la diagnosi viene posta precocemente e l’intervento viene eseguito tempestivamente evitando che l’intestino vada incontro a necrosi". I consulenti evidenziano, infatti, che "nel caso del giovane, in sede di laparatomia, venne rinvenuta una massiva necrosi tale da rendere necessaria una ampia resezione intestinale di circa tre metri". Numeri alla mano, se il dodicenne fosse stato sottoposto subito a un intervento chirurgico, le sue probabilità di sopravvivere sarebbero state del 90-97%, secondo gli esperti.