Fotoreporter ucciso nel Donbass: ucraini a sostegno del condannato

Soldato della guardia nazionale condannato in primo grado a 24 anni per la morte di Andy Rocchelli e dell’interprete

Sostenitori di Vitaly Markiv

Sostenitori di Vitaly Markiv

Pavia, 30 settembre 2020 - Si è aperto con una quarantina di ucraini radunati davanti al Tribunale di Milano per chiedere l’assoluzione del loro connazionale Vitaly Markiv, militare della guardia nazionale ucraina, il processo di appello dopo la condanna a Pavia in primo grado a 24 anni di carcere per il suo coinvolgimento nell’omicidio di Andy Rocchelli.

Il fotoreporter pavese venne ucciso il 24 maggio 2014 mentre stava effettuando un reportage nel Donbass, durante il conflitto fra l’esercito ucraino e i filorussi. Fuori dal palazzo di giustizia ha manifestato anche un gruppo dei Radicali italiani. La sentenza è attesa nel giro di un decina di giorni. La Corte si è riservata sulle richieste di riaprire il dibattimento disponendo un sopralluogo nell’area dove sono morti per un colpo di mortaio Rocchelli e il suo interprete, Andrej Mironov, approfondimenti balistici sul kalashnikov in dotazione a Markiv, l’ascolto di nuovi testimoni. Nonché sulla trascrizione nelle prove del brogliaccio con una farse pornunciata dall’imputato in un colloquio intercettato in cella.