Da Pavia a Roma zaino in spalla: il cammino dell’imprenditore

Umberto Mangiarotti vuole accendere una luce sui problemi della città e proporre la sua ricetta

Da sinistra Donato Braglia e Umberto Mangiarotti alla statua della Minerva

Da sinistra Donato Braglia e Umberto Mangiarotti alla statua della Minerva

Pavia, 27 maggio 2020 - Una preghiera inginocchiato sotto la statua della Minerva e poi via, in cammino verso Roma. "Se sono vero, proteggimi. Se sono falso distruggimi", ha recitato ieri mattina Umberto Mangiarotti prima di afferrare la bandiera tricolore, caricarsi lo zaino in spalla e partire per raggiungere Roma. Imprenditore del verde di 49 anni, si è messo in marcia con un amico, Donato Braglia, sostenuto da diverse persone che hanno voluto accompagnarli alla partenza. "Andate da Conte – hanno urlato i supporter – andategli a dire in quali cattive acque navighiamo a Pavia". Prima della crisi legata al Covid, infatti, Mangiarotti ha conosciuto altre difficoltà, tanto che la sua impresa nel 2010 è entrata in crisi e per sopravvivere si è trovato costretto, dopo la chiusura dell’azienda, a svolgere lavori di ogni tipo, anche le pulizie negli ospedali che, gli hanno permesso di dedicarsi al sociale, facendogli scoprire un mondo.

"Solo chi ci è passato sente e sa come fare" ripete spesso Mangiarotti. E la “ricetta“ che propone è fatta di piccoli passi perché "il cammino arriva dove la ragione vuole". Secondo il 49enne "i 180 miliardi di residuo fiscale e il programma geo territoriale che comprende ovviamente l’agricoltura, rappresentano la rinascita dell’uomo". Per preparare questo viaggio di 700 chilometri, Mangiarotti ogni mattina si è dedicato a un percorso a piedi di almeno 15 chilometri nelle campagne pavesi. Ora ne percorrerà 60 al giorno per arrivare a Roma. I due podisti dovranno raggiungere gli Appennini e muoversi verso Chiavari dopo il 2 giugno, se sarà consentito. "Non intendiamo violare le regole", confermano i due marciatori che raggiungeranno Roma camminando lungo la costa. "Una sorta di via Francigena, di fede e spiritualità, questa volta in nome del popolo". A Roma l’imprenditore ha già preso contatti con la presidente del Senato Elisabetta Casellati. "Lo Stato vuole tenere sotto controllo il popolo usando la salute – accusa –. C’è bisogno di rimuovere questo governo, perché il popolo subisce i decreti amministrativi".