Fase 2 a Pavia, treni sotto controllo: ripartenza soft

A ogni viaggiatore consegnata una mascherina e provata la febbre prima di salire in carrozza. Ma molti hanno usato l’auto

A Pavia la Fase 2: tutto sotto controllo sui treni

A Pavia la Fase 2: tutto sotto controllo sui treni

Pavia, 5 maggio 2020 - Mascherine e controllo della temperatura all’arrivo in stazione e poi sui treni mantenendo le distanze. Il giorno della ripartenza non ha fatto registrare particolari problemi in stazione dove i pendolari arrivati molto presto per prendere i treni diretti a Milano, hanno trovato la protezione civile ad attenderli e a controllarli prima che potessero riprendere l’attività lavorativa. A ogni viaggiatore veniva consegnata una mascherina da indossare e si provava la febbre prima di farli salire in carrozza. Circa 100mila i pavesi che, dopo oltre 50 giorni chiusi in casa, sono tornati in fabbrica o alla loro scrivania. Ma per farlo molti hanno scelto di usare il mezzo proprio, l’auto se dovevano percorrere diversi chilometri per raggiungere il capoluogo lombardo oppure la bicicletta o lo scooter se la distanza era più breve. Pochi si sono affidati ai treni o ai bus dove si devono rispettare regole molto ferree di distanziamento. Anche sui mezzi di Autoguidovie, infatti, il traffico è stato regolare ieri.

Nessun assembramento è stato registrato alle fermate e un flusso di passeggeri piuttosto scarso sulle vetture, come ci si aspettava nei giorni scorsi. Dopo mesi di attesa per la famosa ripartenza, i pavesi hanno messo fuori la testa con molta accortezza. Anche i più anziani lo hanno fatto come dimostrato dai cimiteri che hanno riaperto ieri dopo diversi giorni, ma hanno comunque registrato un numero bassissimo di visitatori. Lo hanno confermato i custodi del più grande camposanto della città, in via San Giovannino, dove in mattinata pochissime persone hanno varcato i cancelli. "Quando è stata disposta la chiusura - hanno detto i custodi all’ingresso principale - le persone anziane hanno capito subito e si sono adeguate.

Ora noi controlliamo che chiunque si presenti abbia guanti e mascherina, ma nessuno trasgredisce". Nei giorni di diffusione del virus gli uffici del cimitero hanno registrato un aumento del numero di salme, gestito però senza particolari problemi: non ci sono defunti senza nome e senza una degna sepoltura. E con fantasia hanno riaperto anche i bar del centro che si sono organizzati per offrire colazioni d’asporto ai pavesi. Un po’ come accade negli Stati Uniti dove le persone camminano con il caffè in mano verso l’ufficio, chi ieri ha raggiunto il centro storico, magari per fare un’operazione in banca mentre attendeva in coda il proprio turno, si beveva un caffè o un cappuccio.  

Nei parchi hanno ricominciato a correre i runner, mentre i bambini non hanno ancora potuto riprendere possesso dei giochi adatti a loro. "Sogno di poter tornare presto in bicicletta nel parco del Ticino - dice Michele Daprà, appassionato di ciclismo -. Non ho ancora capito se posso caricare la bicicletta in auto come facevo un tempo e raggiungere in mountain bike le sponde del fiume dove adesso si vedono moltissimi leprotti. Non potendo ancora tornare al lavoro, ho fatto un giro con una bici da strada in mattinata e al parco vicino casa nel pomeriggio".