Famiglia Biran morta in vetta: via il gestore

Avviato l’iter per la revoca della concessione alle Ferrovie del Mottarone

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L’amministrazione comunale di Stresa ha avviato l’iter per la revoca della concessione della funivia alle Ferrovie del Mottarone srl a cui era stata affidata nel 2016 dopo una gara per la gestione dell’impianto. Lo ha precisato il sindaco, Marcella Severino, rispondendo all’interpellanza del gruppo consiliare Grande Stresa. "A novembre non pagheremo la rata annua di 143mila euro concordata nell’accordo di programma", ha aggiunto la prima cittadina. La società concessionaria, che fa capo a Luigi Nerini, uno degli indagati nell’inchiesta sul tragico schianto del 23 maggio costato la vita a 14 persone tra le quali i genitori, il fratellino e i bisnonni del piccolo Eitan Biran, è a sua volta indagata come persona giuridica. Ma il Comune non si costituirà parte civile all’udienza sull’incidente probatorio. "L’avvocato che ci sta assistendo - ha proseguito Severino -, dopo aver sentito il pubblico ministero, ci ha riferito che, in questa fase del procedimento, le parti offese possono essere solo le persone fisiche, non un ente pubblico".

Intanto l’area sulla vetta del Mottarone dove si trova la cabina numero 3 della funivia precipitata è stata interdetta per motivi di sicurezza. Lo ha deciso il tribunale di Verbania per consentire che l’operazione di rimozione del relitto, che si completerà entro fine mese con il trasporto tramite elicottero, si svolga senza rischi. I rottami saranno trasferiti alla stazione intermedia dell’impianto e conservati al riparo dalle intemperie.

Manuela Marziani