Ex Tribunale, candidati “convocati“

Un convegno pre-elettorale sulla richiesta di riaprire gli uffici giudiziari in città

Migration

Un convegno il 10 settembre, con i candidati del territorio alle elezioni politiche, per trattare del progetto di legge fermo in Parlamento, bloccato dalla caduta del governo, sulla riapertura di alcuni Tribunali, tra cui - il più grande - quello di Vigevano.

È la proposta inviata al sindaco Andrea Ceffa dall’avvocato Giuseppe Antonio Madeo, ultimo presidente del disciolto Ordine degli avvocati di Vigevano e da sempre in prima linea nella battaglia per la riapertura del Tribunale, che aveva giurisdizione sulla Lomellina, sull’Abbiatense e parte del Magentino: 63 Comuni, un bacino di 250mila abitanti, un elevato livello di produttività, aspetti ignorati al momento della decisione.

"Il progetto di legge approvato dalla Regione, così come quelli licenziati da Sicilia, Calabria, Campania, Marche e Abruzzo, il 18 giugno – spiega Madeo – ha aperto uno spiraglio importante sulla riapertura del nostro Tribunale. Credo che la campagna elettorale ci offra una possibilità importantissima da cogliere: quella di sensibilizzare i candidati a Camera e Senato ai disastrosi effetti della chiusura degli uffici giudiziari sulla città di Vigevano e sul suo territorio e impegnarli alla loro riapertura. Il sì della Regione è stato un passaggio fondamentale perché riconosce il rispetto di parametri e criteri della nostra struttura".

L’ex-Tribunale, di proprietà del Comune, era stato ristrutturato solo qualche anno prima della chiusura. Gli spazi, oggetto di un sopralluogo poche settimane fa, sono risultati in buono stato e pronti, dopo interventi di manutenzione ordinaria, a riprendere la loro funzionalità.

Il convegno proposto da Madeo, che ha trovato l’appoggio del sindaco Andrea Ceffa, potrebbe essere ospitato nella Cavallerizza del Castello.

"Per quella data la Cavallerizza è disponibile – conferma il sindaco – e ci siamo già attivati per l’organizzazione dell’evento. Non vedo ostacoli al convegno che, in piena campagna elettorale, dovrà essere regolato rigidamente dalla par conditio".

Umberto Zanichelli