Pavia, maxi evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco: 17 denunciati

Emesse sul mercato legale fatture false per oltre 85 milioni di euro

Finanza(Foto di repertorio)

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Pavia, 5 novembre 2019 - Evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco, attraverso l'emissione nel mercato legale di oltre 85 milioni di euro di fatture false. Queste le accuse nei confronti di un gruppo crimnale scoperto dalla Guardia di Finanza di Pavia.

Le Fiamme Gialle, attraverso l’esecuzione di 18 verifiche fiscali, hanno ricostruito il cospicuo volume d’affari delle società controllate analizzando la documentazione contabile rinvenuta e tutti i rapporti finanziari riconducibili alle stesse ed ai loro rappresentanti legali, ricostruendo i numerosi rapporti commerciali intrattenuti. Il risultato è stato sbalorditivo: centinaia di operazioni commerciali effettuate dal 2010 al 2018 erano riconducibili a fatture per operazioni inesistenti. In particolare, le società, che di fatto operavano nel settore delle pubblicità e dei servizi a disposizioni delle imprese, fatturavano lavori di edilizia senza naturalmente avere strutture societarie idonee o competenze specifiche.

Le attività eseguite dalle Fiamme Gialle, che hanno fatto emergere più di 66 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione, hanno permesso di ricostruire un giro d’affari milionario che ha consentito agli indagati di evadere più di 15 milioni di euro tra imposte dirette, IVA ed Irap. Sono state così denunciate, alla locale Autorità Giudiziaria, 17 persone responsabili a vario titolo dei reati di omessa dichiarazione fiscale, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed è stato proposto il recupero delle imposte evase.

Ulteriori indagini hanno permesso di appurare come due soggetti abbiano occultato, attraverso operazioni finanziarie fittizie, denaro proveniente dall’evasione fiscale posta in essere da uno dei principali indagati. I due riciclatori, attraverso operazioni finanziarie di sostituzione e trasferimento del denaro sui propri conti personali e su quelli delle società a loro riconducibili hanno ostacolato l’identificazione della provenienza illecita del denaro sporco. I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Pavia per aver riciclato ed autoriciclato somme di denaro che hanno superato i 18 milioni di euro.