Spegne la luce, esplode il bar: due ustionati e case evacuate a Marcignago

Caccia al gas che ha causato la deflagrazione

I vigili del fuoco sul luogo dell'esplosione

I vigili del fuoco sul luogo dell'esplosione

Marcignago, 4 settembre 2018 - Il bar è andato completamente distrutto, verifiche sull’agibilità sono ancora in corso solo per l’appartamento proprio sopra il locale, attualmente vuoto, mentre le famiglie evacuate nella notte hanno potuto rientrare nelle proprie abitazioni. E anche i danni alle persone sono stati tutto sommato limitati se confrontati con la scena di totale devastazione rimasta in piazza Giovanni Paolo II, a Marcignago. Il bilancio dei feriti è infatti di due ustionati, oltre a una decina di intossicati dal fumo. Le conseguenze più gravi le ha riportate il titolare del bar, 31enne italiano, investito in pieno dall’esplosione e ricoverato al Policlinico San Matteo di Pavia con ustioni a gambe (le più gravi), braccia e collo, per una prognosi di 30 giorni. Meno gravi, per 20 giorni di prognosi, le condizioni dell’amico che era vicino a lui. Tra la quindicina di famiglie, tutte quelle nel palazzo sopra il bar, che sono state precauzionalmente evacuate fino al completo spegnimento dell’incendio, una decina di persone hanno accusato sintomi da principio di intossicazione da fumo, anche se solo quattro sono state per precauzione portate in ospedale e poi dimesse, per fortuna senza conseguenze.

È successo verso l’una di ieri, al bar “i Portici”. Il locale era ormai vuoto e il titolare stava chiudendo. Pare che proprio la scintilla dell’interruttore, nell’atto di spegnere le luci, abbia dato l’involontario innesco all’esplosione e al successivo incendio. La prima esplosione è stata molto potente, seguita da altre due minori, forse causate solo dal surriscaldamento di qualche bomboletta spray. Dall’incendio si è poi sprigionata una gran quantità di fumo, che ha invaso anche le rampe delle scale del palazzo, oltre ai portici della piazza. Oltre ai soccorsi sanitari e ai vigili del fuoco, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Pavia, comandata dal capitano Fabio Volpe. Le immediate verifiche hanno escluso la causa dolosa: non sono state trovate né tracce di acceleranti né di inneschi, accertando quindi la causa accidentale dell’esplosione e del successivo rogo. Ma accertamenti tecnici sono ancora in corso, da parte dei vigili del fuoco, per appurare la natura e l’origine del gas che ha portato all’esplosione. La scintilla dell’interruttore avrebbe infatti fatto deflagrare un gas presente in quantità tale da saturare l’ambiente, anche se al momento non è stata trovata l’origine di questo gas. Nel locale non c’erano infatti impianti a gas o bombole, solo i fusti della birra.