L'obiettivo di Pavia: "Via tutte le slot entro il 2022"

Spesa pro capite per l’azzardo ridotta di 400 euro in tre anni

Il numero di slot per abitante, nel capoluogo è passato dalle 104 del 2013 alle 158 del 2017 (Torres)

Il numero di slot per abitante, nel capoluogo è passato dalle 104 del 2013 alle 158 del 2017 (Torres)

Pavia, 28 marzo 2018 - Una spesa pro capite ridotta di 400 euro, che moltiplicata per 72mila abitanti è di quasi 30 milioni. È uno degli effetti che ha prodotto la lotta all’azzardo iniziata tre anni fa dal Comune. Se, infatti, nel 2013 ogni residente a Pavia «investiva» in azzardo 1.634 euro (più del doppio della media stimata a livello nazionale), nel 2016 sono diventati 1.235,90. Ridotto anche il numero di abitanti per ciascuna slot: nel 2013 erano 104, nel 2017 invece 158, mentre i punti gioco da 150 sono diventati 87. E ora l’amministrazione comunale vuole andare avanti nella sua battaglia guardando a un obiettivo: eliminare tutte le slot entro il 2022. Lo prevede il nuovo regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico approvato dal Consiglio comunale, che accanto ai luoghi di culto, alle scuole, agli impianti sportivi, alle strutture sanitarie, agli oratori, inserisce pure gli esercizi di compro-oro, argento ed oggetti preziosi, le agenzie di pegni e prestiti e gli sportelli bancomat.

«Le nuove regole – ha spiegato l’assessore alle attività produttive Angela Gregorini – valgono per le nuove installazioni, ma anche per il rinnovo delle autorizzazioni vecchie. A Pavia quelle che hanno scadenze più lontane scadranno nel 2022, a quel punto non potranno più essere rilasciate perché si troveranno tutte a 500 metri dai luoghi sensibili». Il regolamento, che impone multe salate a chi trasgredisce, potrebbe anche essere «esportato» in altri Comuni più piccoli della provincia dove ora si stanno spostando i giocatori. E, in base alle regole introdotte, in alcun caso è consentita l’installazione di apparecchi per l’azzardo o distributori automatici per la vendita di lotterie istantanee anche se su spazi privati. Una particolare attenzione poi viene rivolta ai più giovani: nei locali destinati a sala da gioco è vietato l’accesso ai minori di 18 anni ed è pure vietata l’attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio delle sale da gioco.

Questo perché in base a un’indagine fatta nelle scuole superiori di Pavia (2012) dal Tavolo permanente sulla prevenzione delle dipendenze su un campione di 1.864 studenti di prima superiore, il 15% ha giocato almeno una volta alle slot machine o giochi simili iniziando per lo più tra i 12 e 14 anni, il 70 % ha dichiarato di giocare meno di una volta al mese ma il 7% riporta una frequenza di gioco quotidiana. Nel 2013, invece, è emerso che il 7,7% dei giovani arriva a trascorrere più di due ore al giorno nel weekend giocando d’azzardo on line. E alla Comunità Casa del Giovane di Pavia ogni mese arrivano tra le 60 e le 70 richieste di aiuto da parte di persone che entrano in contatto direttamente o indirettamente con il gioco d’azzardo. «Il nostro regolamento è a disposizione - ha concluso Angela Gregorini -: i nuovi divieti potranno estendersi ad altri Comuni».