Trascinata sull’asfalto per un chilometro: quindici anni al pirata della strada

Pavia, condannato lo straniero che travolse Elena Madama e fuggì

Processo di primo grado a carico di Radion Suvac (Torres)

Processo di primo grado a carico di Radion Suvac (Torres)

Pavia, 9 settembre 2016 - È stato condannato a quindici anni di reclusione il pirata della strada che travolse e trascinò per oltre mezzo chilometro, riducendola in fin di vita, la consigliera comunale del Pd pavese Elena Madama. Si è chiuso ieri così, in tribunale a Pavia, il processo di primo grado a carico di Radion Suvac, il 27enne moldavo alla sbarra per aver investito con un’auto rubata la consigliera comunale Elena Madama, 28 anni, il 12 novembre 2014 a Pavia. Era accusato del tentato omicidio della giovane, di rapina e ricettazione. Oltre alla pena detentiva, il giudice ha stabilito il versamento di una provvisionale da 100mila euro nei confronti delle parti civili, la vittima e l’ex Asl di Pavia, il risarcimento totale sarà stabilito in separata sede civile. Ieri era prevista l’audizione di un testimone della difesa: «Secondo noi era necessario sentirlo, lo avevamo citato perché lo ritenevamo importante. Era un conoscente del mio assistito – ha spiegato il legale difensore di Suvac, l’avvocato Pierpaolo Scevola Ruscellotti –. Ma proprio nel pomeriggio, questa persona è stata rimandata in Moldavia: su di lui infatti pendeva un provvedimento di espulsione dall’Italia. Avevamo chiesto un rinvio dell’udienza per cercare una soluzione anche attraverso il consolato, ma non è stato possibile». Così, si è proceduto con la requisitoria del pubblico ministero, che ha chiesto per Suvac la condanna a diciotto anni di reclusione. Poi, la sentenza.  Elena Madama ha sempre vissuto con discrezione e riservatezza la vicenda giudiziaria seguita al suo investimento, presenziando alle udienze insieme al suo legale Alessandro Cignoli e preferendo non rilasciare dichiarazioni in merito. Una linea che ha scelto anche in questa occasione: ha ringraziato «per l’attività di polizia e la magistratura», spiegando di non volersi pronunciare «finché la sentenza non passerà in giudicato». La difesa di Suvac, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, ritiene di «ricorrere quasi certamente in appello, comunque leggeremo le motivazioni della sentenza e valuteremo come procedere». Suvac, in carcere a Pavia dal momento dell’arresto, proseguirà dunque la sua custodia cautelare. Era stato bloccato dagli investigatori nel maggio 2015 a Piacenza, dopo una lunga indagine dovuta ai suoi spostamenti all’estero. La vicenda ha sconvolto Pavia: Elena Madama in città è molto conosciuta per la sua attività politica. 

La sera dell’incidente la ragazza, che oltre a ricoprire il ruolo di consigliere comunale nelle file del Pd è anche praticante avvocato, si trovava in piazza Italia, nel centro storico di Pavia, quando è sopraggiunta l’Opel Insignia con a bordo Suvac e un complice. L’auto l’ha travolta. Nonostante le grida della donna e dei passanti che hanno assistito al dramma, i due hanno proseguito la corsa imboccando contromano Strada Nuova, una via principale, trascinando la ragazza per quasi un chilometro. Si sono fermati, come emerso dalle testimonianze, quando si sono trovati impossibilitati a proseguire a causa di un autobus in arrivo e un’auto parcheggiata. Avevano quindi abbandonato l’Opel e la giovane gravemente ferita ed erano fuggiti a piedi. Subito soccorsa, Elena Madama si è ripresa dopo una lunga riabilitazione. Gli inquirenti avevano diffuso un identikit del presunto responsabile, poi a incastrare Suvac è stato il materiale genetico trovato in un cappellino rinvenuto nell’auto insieme a vari navigatori satellitari provento di furto.