Pavia, investita e trascinata per un chilometro: "Esco da questo incubo con occhi diversi"

Confermata in Cassazione la condanna a 15 anni per il moldavo che investì Elena Madama

Elena Madama

Elena Madama

Pavia, 13 giugno 2018 - «Spero che quanto accaduto a me non capiti ad altri, in quanto non solo ingiusto, ma disumano». È il commento di Elena Madama all’indomani della sentenza di Cassazione con cui è stata confermata la condanna a quindici anni di reclusione per Radion Suvac.

Era il 12 novembre 2014 quando il trentenne moldavo Suvac, a bordo di un’auto rubata con un complice, investì in piazza Italia a Pavia la consigliera comunale trentenne, trascinandola sotto le ruote della vettura per circa un chilometro contromano in Strada Nuova. La ragazza fu poi abbandonata in mezzo alla strada, in gravissime condizioni. «La giustizia ha chiuso la vicenda, ma sia io che i miei cari ne stiamo pagando gli effetti. Guardando a me stessa, desidero progettare la vita, non in base al calendario degli interventi chirurgici ancora in programma. Sto ancora affrontando un intenso programma di riabilitazione fisica». Suvac in seguito fu rintracciato e arrestato nel 2015 a Piacenza. A bordo dell’auto gli investigatori non trovarono solo un cumulo di navigatori satellitari rubati, ma anche un cappellino su cui furono rinvenute tracce del Dna del moldavo. Suvac finì in carcere, incriminato per tentato omicidio, rapina e ricettazione. In primo grado il Gup di Pavia lo condannò a quindici anni di reclusione, pena che poi è stata confermata in Appello e ora in terzo grado di giudizio.

La Cassazione infatti lunedì in tarda serata ha rigettato il ricorso di Suvac, che si è sempre dichiarato innocente. Elena oggi ha terminato il percorso di pratica forense e si dedica alla sua città: «Esco da questo incubo con occhi e sensibilità diversi. La politica per me è una parte importantissima. Per me significa dare il mio contributo al bene comune, alla realtà in cui vivo. Nel mio futuro sicuramente c’è, ma devo riuscire a dedicarmi con l’intensità e la dedizione che richiede». Ha sottolineato di essere «abituata a dare tutta me stessa per quello di cui mi occupo, quindi sono molto esigente verso me stessa sia nello studio dell’esame da avvocato, sia per il percorso politico. Non sono una persona che va per tentativi, se faccio una cosa sono convinta di poterla fare bene». E riguardo un possibile incontro con Suvac, afferma: «Si è sempre dichiarato innocente e non ha chiesto un contatto, mi chiedo che senso avrebbe incontrarlo – ha commentato -. Non credo gli interessi e quindi non mi pongo il problema, discorso differente se avesse ammesso le sue colpe. Ma così, non è stato».