Rapito e portato in Israele, il destino di Eitan è nelle mani dei giudici

Stamane il tribunale di Tel Aviv dovrà decidere se il piccolo sarà restituito alla tutrice legale, la zia paterna Aya Biran

Lo zio paterno di Eitan, Or Nirko, marito di Aya Biran: "Abbiamo fiducia nei giudici"

Lo zio paterno di Eitan, Or Nirko, marito di Aya Biran: "Abbiamo fiducia nei giudici"

Pavia, 23 settembre 2021 -  Il momento tanto atteso è arrivato. Questa mattina alle 9 (alle 8 ora italiana) i giudici del tribunale della famiglia di Tel Aviv dovranno decidere se Eitan potrà essere restituito alla tutrice legale, la zia paterna Aya Biran-Nirko. Il dibattimento dovrebbe avvenire a porte chiuse presieduto da un giudice donna. "Abbiamo fiducia nel sistema giudiziario israeliano come in quello italiano" ha commentato Or Nirko, marito di Aya.

All’udienza saranno presenti tutti i parenti materni dell’unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone e forse anche Aya arrivata domenica in Israele, che ha chiesto di poter presenziare pur non avendo rispettato la quarantena prevista di una settimana. "All’inizio - ha aggiunto lo zio paterno - probabilmente Eitan pensava di essere in vacanza, ma adesso capisce che le cose non vanno bene. Ci aspettiamo che i giudici facciano il loro lavoro, che si concentrino sulla convenzione dell’Aja e facciano le cose veloci. Ogni minuto che il bimbo è nelle mani di questa famiglia è in pericolo". Ieri i nonni e gli zii materni, i Peleg, hanno incontrato i loro legali per decidere la strategia da adottare in tribunale.

E tra le due famiglie prosegue la guerra a colpi di interviste. La nonna Ester Peleg si è lamentata per non aver potuto vedere il nipotino. "Ha deciso lei di vederlo 40 giorni dopo la tragedia - ha aggiunto Or Nirko -, poteva fare come Shmuel che veniva a fargli visita tre volte la settimana. E lui ha fatto ricorso per avere la tutela del bambino, ma quando ha visto che non succedeva, lo ha portato in Israele". "Ho saputo che Eitan sarebbe arrivato, due ore prima dell’atterraggio - ha ammesso lo zio materno Guy Peleg -. Io non ho figli, Eitan è figlio mio. Ma non si dica che è stato rapito, qui Eitan è a casa ed è finalmente un bambino felice". Ma il sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi spera nell’aiuto del presidente Draghi: "Ho ricevuto una telefonata della segreteria di Draghi e ho chiesto se possano agire sotto l’aspetto diplomatico, perché è la via più veloce per fare tornare a casa il bambino".