di Manuela Marziani
Preoccupate perché non avevano avuto informazioni relative al piano industriale di Asm, le opposizioni in Consiglio comunale avevano chiesto un incontro e lunedì sera a palazzo Mezzabarba il presidente Manuel Elleboro e il nuovo direttore generale Giuseppe Maria Chirico hanno presentato le linee di sviluppo della ex municipalizzata approvate l’11 novembre. Diversi rispetto alle aspettative gli investimenti che invece di carta e plastica punteranno sull’impiantistica per il trattamento rifiuti elettronici, ingombranti e inerti. L’ecocentro di Montebellino intitolato a Gabriele Tedeschi sarà centrale in questo progetto. Saranno previste tre linee di trattamento: una linea verde, una Raee e una ingombranti. Sull’area Technostone, invece, si concentrerà il trattamento degli inerti. "Il ciclo dei rifiuti è centrale - ha detto il presidente intervenendo in Aula -. Ci offre la possibilità di investire anche in altri settori come quello dei servizi energetici. Abbiamo pensato ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche perché ci garantisce margini costanti per i prossimi 510 anni e il nostro piano dura 3 anni più altri 3". Gestione circolare del rifiuto che tenga conto del differenziamento e prossimità sono i due capisaldi del piano.
"Un rifiuto non dipendente da terzi è uno dei nostri obiettivi - ha aggiunto Elleboro -, quindi un rifiuto che vorremmo gestire in autonomia per quello che si può. Inoltre vorremmo espandere i nostri servizi anche ad altri Comuni in una logica di città metropolitana. Per questo abbiamo avuto contatti con 40 amministrazioni. Ma intendiamo concentrarci anche sull’energia e sul geotermico. Accanto a questo c’è il verde che come biomassa combustibile potrebbe garantire un’elevata rendita dal punto di vista della cogenerazione termicoelettrica, l’arredo urbano e magari tornare ad attività che un tempo gestiva Asm". Di fronte al piano illustrato in modo preciso e puntuale, l’opposizione si è presa del tempo per approfondirlo.