"È impossibile non essersi accorti dell’investimento"

Il perito della Procura ha studia lo schianto fatale a Cioroaba

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"Impossibile non accorgersi di aver investito qualcuno". Lo ha detto in aula il perito incaricato dalla Procura di studiare l’incidente in cui è morto Petrisor Cioroaba, il 19enne investito e ucciso da Edgar Lucca, 27enne di Pandino, sul banco degli imputati per omicidio stradale e fuga dopo incidente. Cinzia Cardigno, il perito, ha raccontato quanto acquisito nel suo studio. Quella notte, erano le prime ore del 2 settembre 2019, Petrisor Cioroaba stava camminando a piedi sulla strada che porta a Palazzo Pignano. È stato investito da dietro da Edgar Lucca. A causa del colpo Petrisor è stato sbalzato sul cofano dell’auto, ha rotto il parabrezza e ha picchiato la testa sul montante, fracassandosela. La morte è sopraggiunta all’istante. Nell’immediatezza del sinistro, l’auto è andata a strisciare contro il guardrail. A quel punto Edgar Lucca si è fermato e, come ha detto lui stesso nella testimonianza resa nell’udienza di aprile, è sceso dall’auto e per dieci minuti ha cercato di capire che cosa fosse successo.

"Impossibile pensare di aver preso solo il guardrail – dice l’avvocato Francesco Maria Nucera, che rappresenta la famiglia Cioroaba – perché i danni riportati dall’auto sono propri di un investimento, come ha riferito la Cardigno". Al termine dell’udienza il giudice Francesco Sora ha convocato le parti per il 21 dicembre. In quella data gli avvocati esporranno le loro tesi e il giudice emetterà la sentenza.

Soddisfatto l’avvocato Nucera: "Il perito ha spiegato che Lucca non poteva non essersi accorto di aver investito qualcuno. L’auto procedeva, come rilevato, a una velocità di 70 chilometri orari su una strada con il limite dei 50. Inoltre i danni causati dall’impatto con il povero ragazzo non lasciano dubbi sul fatto di aver investito qualcuno".

Pier Giorgio Ruggeri