"È Gigi Bici, ha il nome tatuato sul collo"

Gli inquirenti non confermano, ma la famiglia ha riconosciuto le scritte impresse sul cadavere ritrovato a Calignano

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di Manuela Marziani

Pantaloni abbassati, senza scarpe né calzini: di certo l’uomo trovato morto lunedì sera a Calignano in quel punto non ci è arrivato da solo. Lo proverebbero alcune tracce, molto probabilmente di un’auto di piccole dimensioni, rimaste nell’erba. E il cadavere apparterrebbe proprio a Gigi Bici. Gli inquirenti non lo confermano, ma i tatuaggi ben visibili sul corpo del 60enne racconterebbero tutto di lui, a cominciare dal nome impresso sul collo. Al polso poi portava ancora il braccialetto in acciaio da cui non si separava mai, mentre mancherebbero altri monili di maggior valore. E poi, a giustificare la fine violenta del 60enne, ci sarebbero diversi lividi come se fosse stato preso a botte fino allo stremo, e una ferita alla tempia. Potrebbe essere stata proprio quella a provocare la morte dell’uomo, anche se non è escluso che il sangue possa aver attirato gli animali a tal punto da allargare una ferita di minore entità che già era presente.

È stato un bambino l’altro pomeriggio a fare la macabra scoperta. Stava giocando nel cortile della sua cascina, quando il pallone calciato con un po’ troppa violenza ha superato il muro di cinta ed è andato proprio sul cumulo di ramaglie. Secondo il racconto dei vicini il piccolo sarebbe tornato in casa di corsa in lacrime e urlando "uno zombie, uno zombie".

Appena accertato che si trattava del cadavere di un uomo il pensiero è corso a Gigi Bici, l’unica persona scomparsa recentemente nella zona. E subito si è capito che il cadavere doveva trovarsi sotto il cumulo di ramaglie da alcuni giorni, almeno una quindicina, perché prima non era presente l’ammasso di verde. Forse, approfittando della fitta nebbia dei giorni scorsi, qualcuno ha pensato di sbarazzarsi del corpo dell’uomo e lo ha portato sulla strada che da Calignano conduce a Roncaro scegliendo accuratamente un punto non raggiunto dalle telecamere.

Ma perché il corpo è stato buttato proprio lì, distante dal luogo in cui è stata ritrovata l’auto di Gigi Bici? E perché si voluto far ritrovare il cadavere dell’uomo scomparso 43 giorni? Da settimane i familiari hanno affisso in tutta la zona di Cura Carpignano volantini per invitare chiunque avesse informazioni a fornirle. Non solo, la figlia Katia sui social ha più volte ripetuto il suo amore per il padre del quale sente la mancanza. E perché fare del male a un uomo di 60 anni che apparentemente non aveva nemici, anzi che chiacchierava con tutti nella zona dove viveva, viale Canton Ticino, e spesso offriva il caffè a tutti coloro che si trovavano al bar?

Interrogativi ai quali la Procura sta provando a rispondere indagando per sequestro di persona e omicidio. Nel frattempo si sa che Gigi Bici aveva oltre un milione e mezzo di debiti con lo Stato dei quali non faceva mistero, ma sembrava anche non preoccuparsene più di tanto. Dopo la scomparsa, invece, sono stati i familiari a cominciare ad avere paura per la loro incolumità e a temere che a Gigi fosse accaduto qualcosa di irreparabile.

"Qualcuno lo avrà portato via e l’avrà fatto sparire – aveva detto la figlia Stefania nei giorni della scomparsa – Mio padre aveva debiti con lo Stato di cui parlava anche in giro, ma non con altre persone. Non avrebbe mai chiesto un prestito per sanare la sua situazione, cercava di arrangiarsi. Ora abbiamo paura che qualcuno faccia sparire anche noi".