Donna nel Po: un amico di 61 anni, ex assessore. È l’ultimo uomo ad aver visto Dea

Lungo interrogatorio in Procura per pensionato di Chignolo

L’abitazione in cui viveva la vittima (Torres)

L’abitazione in cui viveva la vittima (Torres)

Miradolo Terme, 3 luglio 2016 - La svolta nelle indagini per la morte di Kruja Laidije, la badante albanese di 40 anni, trovata morta in Po, lo scorso 7 giugno, potrebbe essere questione di ore. Le indagini condotte dalla Procura di Lodi, venerdì, hanno subito una forte accelerata. E a breve dovrebbero arrivare gli esiti degli accertamenti effettuati dai carabinieri del Ris di Parma che, fra l’altro, starebbero esaminando 4 o 5 veicoli, finiti sotto sequestro, per riuscire a risolvere il “giallo” della morte, forse per strangolamento e prima di essere gettata in Po, della donna.Venerdì in Procura a Lodi sono stati interrogati a lungo il marito della donna da cui viveva separato da anni, la sorella, il fidanzato di quest’ultima e due persone che, negli ultimi anni, erano state vicine alla donna ovvero un 80enne di Miradolo Terme con il quale aveva convissuto per diversi mesi e un 61enne, già assessore a Chignolo Po che sarebbe l’ultima persona ad aver visto, in vita, Kruja Laidije, a San Colombano al Lambro.

A lui sono state rivolte parecchie domande. A San Colombano infatti, è stata ritrovata l’auto, una Fiat 500 blu, della donna inequivocabili segni di trascinamento di un corpo che hanno, poi, portato la Procura della Repubblica di Lodi ad aprire un procedimento per omicidio. I lunghi interrogatori finora non hanno determinato alcun provvedimento. Ma non è escluso che questi possano arrivare a breve 

L'inchiesta è ancora in corso e top secret. Il fatto che siano stati sequestrati almeno 4 (ma forse anche 5) veicoli potrebbe significare secondo gli inquirenti, che il delitto si è consumato non a bordo dell’auto della donna, bensì su un’altra macchina. Poi il corpo gettato nel Lambro o nel Po e quindi trascinato a valle fino nei pressi della diga di Isola Serafini, a Monticelli d’Ongina (Piacenza) dove è stato recuperato 9 giorni dopo la scomparsa. Dea, come la chiamavano a Miradolo, viene ricordata dal parroco come una persona solare che si prodigava come cuoca volontaria ai corsi del grest frequentati dal figlio 13enne che viveva con lei a Miradolo. Un altro figlio di 18 anni, abita, invece, col padre a Stradella, dove frequenta una scuola alberghiera.