Pavia, inchiesta Diasorin-San Matteo: in una chat spunta nome di Salvini

La Procura indaga sui test sierologici nel pavese con le ipotesi di reato di turbata libertà del procedimento e peculato.

Matteo Salvini e il Policlinico San Matteo

Matteo Salvini e il Policlinico San Matteo

Pavia, 25 luglio 2020 - Nelle carte all'esame della Procura della Repubblica di Pavia per l'inchiesta sull'accordo tra Policlinico San Matteo di Pavia e azienda Diasorin per l'effettuazione dei test sierologici anti-Covid, in una chat tra amministratori è spuntato il nome di Matteo Salvini. Un esponente di spicco della Lega, in un messaggio, attacca duramente il sindaco di Robbio (Pavia), Roberto Francese, favorevole ad un test alternativo a quello dell'ospedale di Pavia e della società di Saluggia (Vercelli):

«Ho sentito Matteo - afferma il leghista -, chi sta con quel miserabile è fuori dal partito». scrive Il Fatto che identifica il politico con il deputato Paolo Grimoldi. I contenuti di questa chat sono ora al vaglio della Procura di  Pavia, così come pure presunte diffide dell'Ats di Pavia sui Comuni affinchè non adottassero test diversi da quello stabilito dall'accordo San Matteo-Diasorin. Sono otto gli indagati dalla Procura pavese (i vertici di Diasorin e San Matteo), con le ipotesi di reato di turbata libertà del procedimento e peculato.