Pavia, detenuto tenta di aggredire la direttrice del carcere. Gli agenti la difendono

Lo stesso recluso ieri aveva preso a pugni un poliziotto. L'allarme dei sindacati di polizia

Il carcere di Pavia

Il carcere di Pavia

Pavia, 10 settembre 2021 - Ha tentato di aggredire la direttrice che stava passando nella sua sezione. E’ accaduto oggi nel carcere di Pavia, dove un detenuto italiano si è reso protagonista di un episodio di intemperanza nei confronti di Stefania D’Agostino. “Si è trattato dello stesso detenuto - ha chiarito Carlo Cataldo, vice segretario provinciale dell’Uspp (Unione sindacati polizia penitenziaria) di Pavia - che proprio ieri aveva sferrato due pugni ad un agente di polizia penitenziaria, costretto alle cure del pronto soccorso e 10 giorni di prognosi. Oggi ha addirittura tentato di avventarsi contro il direttore dell’Istituto, senza un minimo di controllo e in preda ad attimi di follia pura. Solo grazie alla prontezza degli agenti presenti il direttore ne è uscito illeso”.

Sull’evento interviene anche Gian Luigi Madonia, segretario regionale dell’Uspp per la Lombardia che evidenzia come sia ormai ingestibile il fenomeno delle aggressioni, spesso parallelo alla questione soggetti psichiatrici in carcere “non fai in tempo a chiamare in causa la politica per i fatti di Brescia che, anche oggi, prosegue il bollettino degli eventi e disordini in carcere. Pavia si aggiunge all’elenco degli Istituti impotenti e inermi rispetto all’ingestibilità dei soggetti mentalmente malati. Ed anche il polo psichiatrico risulta insufficiente e inidoneo per un efficace contenimento degli infermi di mente. Le Rems sono numericamente insufficienti, in Lombardia ce n’è solo una, e i reparti destinati agli psichiatrici, come quello di Pavia, non è dotato di nulla. Mancano strumenti, spazi e anche il personale sanitario necessario a gestire una sezione così delicata”.