Delitto di Garlasco: "Si profila richiesta di archiviazione su Andrea Sempio"

ll pm rileggendo la perizia del processo d'appello bis che evidenzia come il Dna sia scarso, degradato e non utilizzabile per una comparazione

Chiara Poggi

Chiara Poggi

Garlasco, 6 gennaio 2017 -  Si profilerebbe una richiesta di archiviazione della nuova inchiesta della Procura di Pavia sull'omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco, nel Pavese. L'indagine punta a verificare se davvero, come sostiene la difesa di Alberto Stasi, il Dna estrapolato dalle unghie di Chiara sia compatibile con quello di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi (fratello della vittima ndr), ora indagato. E per far questo è fondamentale la rilettura della perizia disposta nel processo d'appello bis

Da quanto si è saputo - riferisce l'Ansa - il procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, sta acquisendo gli atti del processo già definito con i 16 anni inflitti ad Alberto Stasi in Cassazione, per valutare se nella denuncia presentata dalla difesa, per conto della madre di Alberto Stasi, ci siano o meno elementi di novità. Stando a quanto emerso starebbe inoltre verificando il punto centrale su cui si fonda l'esposto dei legali Fabio Giarda e Giada Bocellari: l'esito della consulenza del loro esperto, il biologo forense Pasquale Linarello, che a differenza dei risultati della perizia disposta nel processo d'appello bis, ha portato a ritenere che il Dna estrapolato dalle unghie della giovane donna uccisa quasi 10 anni fa sia "perfettamente compatibile" con quello di Sempio.

Per questo accertamento inquirenti e investigatori stanno rileggendo e valutando l'elaborato del genetista genovese Francesco De Stefano, nominato dai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano. La sua relazione concludeva che di certo "è presente Dna maschile", ma che tuttavia a causa della sua "degradazione" e della "verosimile contaminazione ambientale non vi è la possibilità di una indicazione positiva di identità, nè si può escludere che nel materiale subungueale prelevato nel corso dell'autopsia di Chiara (..) sia presente anche Dna riferibile a Stasi". In sostanza quel materiale genetico non portava ad individuare alcuna persona. In considerazione di ciò verrebbe a mancare il termine di confronto con il Dna di Sempio e quindi alla Procura pavese non resterebbe altro che chiedere l'archiviazione.

MADRE CHIARA: "PER NOI NON C'E' MAI PACE" - "Per noi vale solo la sentenza della Corte di Cassazione", quella con cui Alberto Stasi è stato riconosciuto il responsabile dell'omicidio di Chiara Poggi e condannato a 16 anni di carcere. È quel che ha ripetuto anche oggi la mamma di Chiara, Rita Poggi, parlando il merito al "giallo" rientrato recentemente sotto i riflettori e sulle nuove indagini difensive. La madre di Chiara, che non vuole entrare nel merito degli ultimi sviluppi, ha solo ancora una volta aggiunto di essere "dispiaciuta": "Per noi non c'è mai pace".