Delitto di Garlasco, Andrea Sempio nuovo indagato

Per la Procura sarebbe un atto dovuto dopo l'esposto presentato nei giorni scorsi dagli avvocati di Alberto Stasi. Ora toccherà alla Corte d'appello di Brescia decidere se rifare il processo

Andrea Sempio

Andrea Sempio

Garlasco (Pavia), 23 dicembre 2016 - Svolta nell'inchiesta sulla morte di Chiara Poggi. Sarebbe quello di Andrea Sempio il nome del nuovo indagato. Questo è quanto si apprende dai nuovi atti recapitati alla Procura. Il nome del nuovo indagato risulterebbe dal dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Sempio frequentava casa Poggi all'epoca dei fatti, essendo amico di Marco ovvero il fratello di Chiara. Dna che non coinciderebbe con quello di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni, ma apparterebbe ad Andrea Sempio. Secondo il legale di parte civile, Gian Luigi Tizzoni, quel dna tuttavia non costituisce una prova scientifica perché non è sufficiente a essere comparato con quello della vittima. La riapertura dell'inchiesta e lo sviluppo delle indagini che coinvolge questo nuovo indagato sono di fatto atti dovuti dopo l'esame della nuova documentazione che è stata recapitata alla Procura. Sempio, all'epoca dei fatti poco più che maggiorenne, era stato scagionato nel corso delle indagini dal pm di Vigevano.

Poco dopo l'omicidio di Chiara Poggi, Sempio fu ascoltato due volte dai carabinieri: la prima cinque giorni dopo il delitto e la seconda poco prima dei funerali. Gli investigatori lo sentirono insieme ad altri tre amici di Marco Poggi e poi in seguito a telefonate fatte dal suo cellulare a casa Poggi. Telefonate sospette, visto che due di queste sarebbero avvenute in un momento in cui Marco Poggi e i suoi genitori erano già partiti per le vacanze in Trentino, il 5 agosto. Chiara Poggi fu uccisa pochi giorni dopo

Quale sarà il prossimo passo? Probabilmente una consulenza genetica del pm per stabilire se davvero il suo dna possa essere compatibile con quello trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ha ritenuto fondata l'istanza di richiesta della revisione del processo presentata dalla difesa di Alberto Stasi e l'ha trasmessa alla Corte d'appello di Brescia. Quest'ultima aspetterà gli esiti dell'inchiesta di Pavia e poi in base a questi deciderà se sospendere l'esecuzione della pena di 16 anni di carcere inflitta a Stasi e rifare il processo o rigettare la richiesta. 

Sconsolata Rita Poggi, madre di Chiara: "Per una volta potevamo passare un Natale tranquillo e invece non ci è consentito neanche quest'anno. Sempio? È un amico di mio figlio Marco sin da quando erano piccoli, sono sempre stati amici e lo sono ancora".