Decine d’auto a suo nome? È lavoro L’intestazione non è ritenuta “fittizia“

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Era finito nei guai a inizio 2020 perché ritenuto un prestanome: risultavano intestate a lui decine di auto; al contempo percepiva il reddito di cittadinanza. Così è scattata l’indagine per intestazione fittizia e per non aver corrisposto i bolli auto. Ora l’indagato, un quarantenne camerunense, è stato assolto dal Tribunale: era infatti in possesso di partita Iva per svolgere la rivendita di vetture. La difesa ha dimostrato che le auto risultavano intestate a lui proprio per la sua professione: "Speriamo che con questa assoluzione riusciremo a riavviare l’attività, ferma da un anno: tuttora ha la partita Iva bloccata", ha commentato il difensore Francesca Timi. Il reddito di cittadinanza, invece, gli era stato sospeso. N.P.