Pavia, la rabbia dei ciclisti in Municipio dopo la morte di Daniele Marchi: "Basta sangue"

Dopo l'investimento fatale del maestro d'asilo le associazioni delle due ruote in corteo fino al Comune: "Serve un controllo capillare della velocità delle auto"

Il luogo dell'incidente con la bici a terra. Nel riquadro, Daniele Marchi

Il luogo dell'incidente con la bici a terra. Nel riquadro, Daniele Marchi

Pavia - In bicicletta o a piedi dal Borgo Ticino fino a palazzo Mezzabarba per gridare: "Siamo stanchi di rischiare la vita per andare al lavoro o a scuola". In ricordo d Daniele Marchi travolto e ucciso lunedì in viale Resistenza mentre raggiungeva l’asilo Negri in cui insegnava, ma anche di tutte le vittime degli ultimi anni, l’associazione “Il sellino spiritato“ e la Federazione nazionale ambiente e bicicletta hanno deciso di scendere in piazza. Lo faranno domenica alle 15 con partenza dall’asilo Negri. "Purtroppo sarà un corteo funebre - spiega Cosimo Lacava presidente dell’associazione Il sellino spiritato - in memoria di tutte le vittime di questa strage. Abbiamo strade più pericolose della media e ora si è passato il segno".

Le associazioni di ciclisti chiedono che si faccia qualcosa subito e diversi cittadini sono già pronti a sfilare con la propria bici o a piedi. "Chiederemo ufficialmente al sindaco Fabrizio Fracassi e agli assessori Antonio Bobbio Pallavicini (Mobilità e Lavori pubblici) e Pietro Trivi (Sicurezza) di accoglierci all’arrivo in Comune - aggiunge Lacava - Consegneremo loro un pacchetto di proposte perché abbiamo aspettato speranzosi per troppo tempo che qualcosa di organico e definitivo venisse fatto, sotto il profilo della sicurezza pubblica, della moderazione della velocità, della pianificazione della città. I dati ci dicono che Pavia non è sicura per pedoni e ciclisti. A questo punto vogliamo i fatti".

I manifestanti chiederanno un piano di sicurezza stradale straordinario da approvare entro un mese, controllo capillare della velocità e dei comportamenti pericolosi al volante, sicurezza nei pressi delle scuole, un piano della mobilità, organico, che comprenda la realizzazione di tutte quelle strutture di traffic-calming e di ciclo-pedonalità che salvano la vita delle persone. "Servono interventi immediati, altrimenti succederà ancora e ancora", conclude Lacava.