Covid, riesce il trapianto per curare i polmoni

Le cellule del midollo sono state trasportate dal San Matteo di Pavia a Empoli a una temperatura di 200 gradi sotto zero

Un laboratorio

Un laboratorio

Pavia -  Curare i polmoni danneggiati dal Covid con un trapianto di cellule stromali mesenchimali del midollo osseo, che hanno la capacità di riparare i tessuti danneggiati. La prima applicazione di questa terapia sperimentale è stata effettuata all’ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze), in collaborazione con il San Matteo di Pavia, in cui è avvenuto il primo studio, autorizzato da Aifa per la produzione del farmaco per questo tipo di terapia e dall’Istituto superiore di sanità impegnato nella valutazione degli esiti. Lo studio, che ha sfruttato la capacità delle cellule mesenchimali di spegnere le reazioni infiammatorie e di contrastare il danno tissutale fibrotico, è stato condotto da clinici e ricercatori di anestesia e rianimazione del San Matteo.

Il trapianto è stato effettuato su una paziente di 43 anni ricoverata da quattro mesi in terapia intensiva per una grave forma di polmonite causata dal Coronavirus. "Sono soddisfatto degli esiti - ha commentato Rosario Spina, direttore della terapia intensiva dell’ospedale San Giuseppe di Empoli -. La paziente sottoposta a due somministrazioni di terapia, si era negativizzata dal Covid 19, ma aveva sviluppato un grave danno tissutale fibrotico che si osserva in circa il 30% dei pazienti in ventilazione meccanica per sindrome da distress respiratorio acuto. Questa grave condizione ha comportato una lunga assistenza respiratoria in terapia intensiva da oltre 3 mesi. Per la sopravvivivenza della donna sarebbe stato necessario il trapianto polmonare, controindicato per l’elevata mortalità in fase acuta della malattia generata dal Covid 19, oppure il trapianto di cellule stromali mesenchimali (Msc)".

Le cellule per il trapianto sono state trasportate dal laboratorio di Pavia a Empoli a una temperatura di 200 gradi sotto zero. I primi risultati ci sono stati a pochi giorni dal trapianto, tra cui un importante miglioramento nell’ossigenazione polmonare, che ha poi permesso di arrivare alla fase dello "svezzamento respiratorio". Attualmente la paziente necessita un percorso riabilitativo mirato. La proprietà di riparazione dei tessuti delle cellule mesenchimali del midollo osseo ha convinto alcuni professionisti del policlinico San Matteo di Pavia ad avviare una prima sperimentazione per somministrare queste cellule nei pazienti ricoverati per Covid 19 in terapia intensiva, sfruttando la loro capacità di spegnere reazioni infiammatorie e contrastare il danno tissutale fibrotico. Lo studio sperimentale, avvenuto con successo al San Matteo Pavia, è stato condotto da un’equipe multidisciplinare di clinici e ricercatori delle unità di anestesia e rianimazione II, diretta da Mirko Belliato, e dalla Cell factory, da cui provengono le cellule, di cui è responsabile la dottoressa Patrizia Comoli.