Pavia, al Cossa allagato la situazione peggiora

Le aule allagate aumentano da due a cinque e gli studenti vanno da Poma

I corridoi e le scale coperte da due centimetri d’acqua

I corridoi e le scale coperte da due centimetri d’acqua

Pavia, 6 dicembre 2017 - Scuola chiusa e tecnici al lavoro. Oggi gli studenti del Cossa non saranno sui banchi per consentire agli operai della Provincia di poter effettuare lavori di manutenzione all’impianto di riscaldamento. Un intervento cominciato già lunedì, quando i ragazzi hanno trovato due classi allagate. Ieri è andata pure peggio: da due classi inagibili si era passati a cinque. "La situazione era peggiorata – ha detto il rappresentante d’istituto Alessandro Aresi – i centimetri d’acqua erano due, anche le scale erano allagate e in alcune classi c’era fumo". Mentre i tecnici cercano una soluzione, alcuni studenti si sono assiepati nei corridoi e in palestra.

"Ma i tecnici avevano dovuto spegnere il riscaldamento e faceva freddo – ha proseguito Alessandro -, quindi la preside ci ha fatti uscire alle 11". In viale Necchi, sono arrivati i vigili del fuoco con i tecnici della Provincia. "L’amministrazione provinciale negli anni scorsi ha effettuato solo interventi tampone – ha ricordato Alessandro Aresi – mettendo così ogni anno a dura prova la sicurezza degli studenti e dei lavoratori: l’esplosione dei tubi di riscaldamento di lunedì mattina è ormai da anni una ricorrenza". Sistematicamente il riscaldamento del Cossa ha dei problemi. E i rappresentanti d’istituto hanno voluto incontrare il presidente della Provincia Vittorio Poma in cerca di una soluzione. "Ci è stata presentata la condizione economica della Provincia – ha detto Stefano Fornasari rappresentante d’istituto e membro della Rete degli studenti medi –, che consente solo di mettere pezze, perché rifare l’impianto di riscaldamento sarebbe impossibile. Il presidente Poma pensa di realizzarne uno nuovo con tubazioni esterne ma bisogna vedere se sarà fattibile anche al Cossa. Noi vogliamo interventi concreti che risolvano una volta per tutto la situazione, non solo interventi per arginarlo, perché da troppi anni la sicurezza nell’istituto viene messa a dura prova".