Pavia, corso Cavour: s’indaga per due reati

Ipotizzati turbativa d’asta e smaltimento non autorizzato di rifiuti

Nel mirino i lavori della pavimentazione

Nel mirino i lavori della pavimentazione

Pavia, 20 settembre 2018 – «Hanno fatto poco e quel poco è oggetto d’indagine da parte della magistratura». Antonio Bobbio Pallavicini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, commenta così il polverone che si è sollevato sui lavori per la realizzazione di una nuova pavimentazione in corso Cavour sostituendo i cubetti di porfido esistenti.

Non tutti però. Per il Comune se ne doveva cambiare il 40% come indicato nell’appalto. Per individuare quale ditta avrebbe dovuto farlo ha convocato quattro imprese e attraverso la procedura negoziata, ha scelto la più conveniente: “Brogioli Srl”. Ma c’è un ma: Brogioli ha proposto di sostituire il 25% dei cubetti, non il 40% e il Comune ha accettato. Di conseguenza l’offerta formulata di 160.547 euro è risultata la più competitiva perché a fronte di un contratto di oltre 246mila euro ha proposto un ribasso del 34,7%. Percentuale che risulterebbe persino superiore visto che si riferisce a un lavoro meno impegnativo.

Per il pm Paolo Mazza, che sta indagando, si configurerebbe il reato di turbativa d’asta. Cinque le persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia: il dirigente del settore Lavori pubblici del Comune Mauro Mericco, 51 anni, il funzionario 37enne Davide Federico, la posizione organizzativa 46enne Matteo Segagni, il titolare dell’impresa Luigi Brogioli di 78 anni e il direttore del cantiere, il 44enne Marco Moncalvo.​ Alla turbativa d’asta si aggiunge poi lo smaltimento non autorizzato di rifiuti perché il porfido è stato stoccato senza autorizzazione sul piazzale vicino al cimitero di San Giovannino. «Sono molto amareggiato nel constatare che un lavoro fatto bene - sostiene il sindaco Massimo Depaoli - con esito finale unanimemente apprezzato abbia uno strascico del genere. I dipendenti coinvolti sono delusi, hanno lavorato davvero tanto per questo cantiere». "Come può il sindaco dirsi amareggiato per un lavoro fatto bene - prosegue Bobbio Pallavicini - se la magistratura vuole vederci chiaro?".

E Matteo Mognaschi della Lega aggiunge: «Il dirigente Mericco è stato chiamato da questa amministrazione e l’accusa di turbativa d’asta e stoccaggio abusivo, se provate, sono decisamente gravi». Proprio Mauro Mericco è finito davanti al giudice del lavoro che ha ritenuto non avesse i titoli per occupare quella posizione e ad ottobre ci sarà la sentenza d’appello. «Il sindaco minimizza su tutto - fa notare Rodolfo Faldini del gruppo misto -, avrei voluto vedere a parti invertite cosa avrebbe detto e quale sarebbe stato il livello della polemica. Da quanto emerge si tratterebbe di turbativa d’asta e non un deposito non autorizzato di rifiuti. Le dichiarazioni di Depaoli sono fuorvianti e farneticanti». Giuseppe Polizzi del M5S, infine, sottolinea come «negli ultimi 15 anni Pavia sia oggetto di indagini penali di ogni tipo. Centrodestra e Pd hanno gettato la città nel discredito nazionale».