Corsi Lgbt sospesi: "Non un passo indietro"

Associazioni in piazza contro la decisione del sindaco Fracassi di bloccare il progetto anti-discriminazioni

Migration

Sensibilizzare la cittadinanza sui temi della lotta al bullismo e dell’inclusione, oltre a contestare la decisione del sindaco Fabrizio Fracassi di sospendere i moduli su omolesbobitransfobia e discriminazione lgbt+.

Ieri le associazioni dello Sportello antidiscriminazioni del Comune, che partecipano al progetto contro il bullismo scolastico “Far bene per star bene“, sono scese in piazza. Lo hanno fatto sfilando davanti a bandiere arcobaleno e cartelloni con scritto "Non un passo indietro". Perché le associazioni non vorrebbero arretrare e accantonare una parte del progetto.

"Ci hanno detto che democraticamente bisogna accettare le diverse sensibilità che compongono la giunta – hanno riferito le associazioni –. Questa però non è democrazia, questa è censura".

Secondo la Uildm - che ha manifestato in piazza insieme ad Anffas, Centro antiviolenza Liberamente, Coming-aut lgbt+ community center, comitato Pavia Asti Senegal - la scelta di sospendere il progetto priva i ragazzi di uno strumento di crescita importante.

"Siamo sempre entrati nelle scuole e continueremo a farlo – ha detto Fabio Pirastu – ma togliere agli alunni l’opportunità di partecipare a questo progetto è un’idea stupida".

"Noi non siamo un’ideologia gender che cammina – ha aggiunto Barbara Bassani di Coming-aut lgbt+ community center, che ha pure presentato le persone che vanno nelle scuole –. Noi siamo delle vite. Il progetto è uno strumento d’inclusione, che aiuta i ragazzi".

Molto critico anche il centro liberamente che ha portato dei dati sul bullismo e su come si posiziona il nostro Paese nelle classifiche internazionali relative al tema.

E Niccolò Angelini, responsabile del gruppo scuola, ha invitato i consiglieri comunali e chiunque lo volesse a conoscere le lezioni che presentano nelle scuole. "Soppesiamo ogni parola nelle nostre lezioni – ha aggiunto -. Diamo una cassetta degli attrezzi per contrastare il bullismo. Io l’ho vissuto sulla mia pelle. Il bullismo può uccidere. E il sindaco può ancora scegliere di non essere ricordato per la scelta scellerata e miope di sospendere lezioni messe a disposizione di chiunque. In questi giorni mi sono sentito offeso e umiliato da molte persone che non sanno di cosa si stia parlando".

Nel parlare ai bambini e ai ragazzi, i volontari portano un pupazzo, per spiegare che ogni essere è unico, e fiabe che parlano d’amore: "Diciamo che l’unica cosa che conta sono l’amore e il rispetto".

Manuela Marziani