Effetto coronavirus, a Pavia due mesi di reati a picco

I dati della Prefettura su marzo e april: crollo delle rapine, solo lo spaccio non ha dato tregua. Ma la pace forse è finita

Carabinieri nel centro storico

Carabinieri nel centro storico

Pavia, 9 maggio 2020 -  La statistica conferma la percezione: nei due mesi di lockdown per l’emergenza sanitaria del coronavirus, il numero dei reati è drasticamente diminuito. In base ai dati in possesso della Prefettura di Pavia, a livello provinciale, nel mese di marzo sono stati registrati complessivamente 773 reati, a fronte dei 1.893 dello stesso mese dell’anno precedente, per un calo del 59,16%. E nel mese di aprile la diminuzione è stata ancora maggiore, del 66,32%, con il dato complessivo dei reati che si è fermato a 556, a fronte dei 1.651 dell’aprile 2019.

"Il decremento improvviso di tutti i reati comuni - commenta il prefetto di Pavia, Rosalba Scialla - è stato registrato su tutto il territorio nazionale e anche la situazione a Pavia non fa eccezione. A causa dei provvedimenti che hanno tenuto a casa tutti gli italiani, anche i malfattori non hanno potuto più circolare, con i controlli costanti e continui delle forze dell’ordine che hanno costituito un deterrente".

Le cronache dei mesi di marzo e aprile si erano in effetti svuotate dei fatti di ordinaria criminalità, con solo le denunce per droga che hanno continuato incessantemente, anche perché gli spacciatori venivano più facilmente intercettati sulle strade deserte. Nel dettaglio dei singoli reati, con i dati registrati dalla Prefettura di Pavia sempre a livello provinciale, i furti a marzo sono stati solo 256 rispetto ai 779 del marzo 2019 (-67,13%) e ad aprile solo 140 rispetto ai 701 dello stesso mese dell’anno precedente (-80%). Le rapine, numericamente ben inferiori, erano calate poco a marzo (7 quest’anno, 9 nel 2019), ma sono poi crollate ad aprile (solo una, contro le 12 nel 2019). Inferiore invece il calo delle truffe, -41% a marzo (63 quest’anno, 108 nel 2019) e -35% ad aprile (83 quest’anno, 128 nel 2019). Mentre per quel che riguarda il reato di minacce, il dato di marzo è stato di 19 (51 nel 2019) e solo di 4 ad aprile (46 nel 2019).

Ma non c’è da illudersi che questa situazione durerà anche per la fase 2 iniziata da lunedì, con la maggiore circolazione di persone che sembra aver già portato a un aumento almeno dei furti, anche se è presto per avere le conferme dai dati. "La graduale ripresa - conferma il prefetto Scialla - favorirà purtroppo anche le attività illecite, ma confidiamo che anche per questo aspetto non tornerà subito tutto come prima".