Coronavirus, il virologo Silvestri: "Buoni risultati da plasma. Ma pro e contro"

Il docente della Emory University di Atlanta si complimenta con i colleghi di Pavia e Mantova, ma sottolinea i limiti della terapia

Coronavirus, terapia al plasma (Ansa)

Coronavirus, terapia al plasma (Ansa)

Pavia, 5 maggio 2020 - La somministrazione del plasma dei guariti ai malati di Covid sta dando buoni risultati, ma ci sono pro e contro nella terapia, e soprattutto stop alle teorie complottiste fondate sul classico "funziona ma non ce lo dicono". Lo sottolinea il virologo Guido Silvestri, docente della Emory University di Atlanta, in un intervento su Medicalfacts.

"Innanzitutto - scrive Silvestri - ribadisco i miei complimenti ai colleghi degli ospedali San Matteo di Pavia e Carlo Poma di Mantova - e in particolare a Giuseppe De Donno e Massimo Franchini, primari rispettivamente della Pneumologia e del Servizio Trasfusionale a Mantova - che hanno fatto da pionieri, in Italia, dell'uso di plasma di soggetti convalescenti come terapia dei casi severi di Covid-19. Al momento hanno trattato 82 pazienti con buoni risultati e minima tossicità, quindi in accordo con le esperienze dei medici cinesi e quelle degli studi, peraltro molto più grandi, condotti qui in America".

Però, sottolinea, "senza voler smorzare l'entusiasmo e l'orgoglio di questi bravissimi colleghi (e quelli dei loro sostenitori nei social), è bene ricordare che: l'uso di plasma o siero convalescente per trattare malattie infettive è stato introdotto nella pratica medica da oltre un secolo. Nel Department of Pathology alla Emory lo abbiamo usato con successo nel 2015 in pazienti con Ebola. Nel caso di Covid-19 il plasma convalescente è stato usato in vari studi effettuati durante la prima fase della pandemia in Cina. In America il trattamento è approvato dalla Fda nel marzo 2020, e a oggi sono stati praticati gratuitamente oltre 5.200 trattamenti con plasma donato da oltre 8mila soggetti convalescenti (da cui consegue che chi insinua che la terapia con plasma convalescente sia "boicottata" dagli Amerikani e' un emerito imbecille). Come sempre in medicina è importante attendere il risultato di studi controllati prima di emettere giudizi definitivi in termini di efficacia di un trattamento terapeutico".

Tra i vantaggi del trattamento, "oltre alla promettente efficacia, segnalo anche il costo basso e la grande sicurezza". Tuttavia "i limiti principali del trattamento sono la virtuale impossibilità di standardizzazione (vista la variabilità da donatore a donatore) e, durante la prima fase della pandemia, la scarsa disponibilità di donatori".